MILLEPROROGHE: IL CONSIGLIO DEI MINISTRI PROROGA DI SEI MESI ANCHE LA COSCIENZA CIVICA

Le critiche di Rete IRENE alla proroga per l’installazione delle Valvole Termostatiche

L’ormai consueto decreto ministeriale di fine anno che formalizza lo slittamento di provvedimenti legislativi di varia natura, meglio di qualsiasi impianto di innevamento artificiale, è arrivato, al di là degli impegni assunti dal nostro Bel Paese anche nei confronti della comunità Europea che difficilmente starà silente a guardare.

Di cosa stiamo parlando? Della proroga al 30/6/2017 dell’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

Un po’ di storia: nel 2012 il legislatore europeo stabilì che gli impianti termici centralizzati di tutta Europa, a servizio di più unità immobiliari, dovevano essere dotati di sistemi per la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione individuale del calore entro il 31/12/2016, previe verifiche di fattibilità tecnica ed economica.
In realtà la Regione Lombardia tratta l’argomento termoregolazione e contabilizzazione (e requisiti sulle prestazioni degli involucri edilizi) già con la LR 11/12 2006 n. 24 e con DGR IX/2601 del 30/11/2011 (obbligo di installazione entro l’Agosto 2012-2014 in funzione della potenza d’impianto); a livello nazionale il D.P.R. 412/1993 e il 102/2005 disciplinano l’installazione dei sistemi di termoregolazione nei casi di nuova edificazione, sostituzione della caldaia, ristrutturazione dell’impianto termico, rendendo attuative indicazioni già contenute nella famosa L. 10/1991.

Sono ormai anni e anni, quindi, che si sta parlando di sistemi di termoregolazione: non nascondiamoci dietro a un dito sostenendo che “l’obbligo” è stato decretato solo con il Dlgs 102/2014: i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione sono da installare solo perché “obbligatori”, oppure sono “utili” al contenimento degli sprechi perché ci evitano di aprire la finestra quando abbiamo caldo in casa? Dobbiamo considerarne l’installazione solo se ci “conviene” economicamente, oppure perché ci “interessa” l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni inquinanti?

ALCUNE RIFLESSIONI:

  • Di fatto ci si è concentrati quasi esclusivamente sui costi d’installazione (cercando di rimandarli o evitarli); sullo spauracchio di sanzioni pecuniarie per gli inadempienti di proporzioni esagerate (che alla fine hanno fatto da leva a proroghe e rimandi, soprattutto a livello lombardo); sulle problematiche legate allo stravolgimento della ripartizione delle spese.
  • In merito a quest’ultimo aspetto, hanno inciso negativamente le continue modifiche e le incertezze generate sia da chi legifera sia da chi produce le norme tecniche.
  • Le disposizioni in materia di risparmio energetico per l’edilizia impongono l’adozione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per tutti gli impianti nuovi e per tutti gli impianti centralizzati sottoposti a cambio caldaia e/o ristrutturazione d’impianto (da anni il cambio caldaia comporta l’obbligo di installare questi sistemi, ciò a prescindere dalla convenienza economica).
  • In caso di ristrutturazione di impianto termico o di sostituzione del generatore di calore in impianto a servizio di più unità immobiliari, è necessario e obbligatorio (con la sola eccezione del caso di impossibilità tecnica) un sistema di regolazione per singolo ambiente o per singola unità immobiliare e un sistema di contabilizzazione diretta o indiretta del calore, ciò a prescindere dalla valutazione di convenienza economica.
  • L’esperienza dimostra che l’effettivo prelievo di calore da parte degli utenti, laddove oggettivamente misurato, decresce in modo considerevole vuoi per unità immobiliari sfitte o comunque non utilizzate, vuoi per il sottoutilizzo di innumerevoli vani dei singoli appartamenti.
  • Il fatto di affidare all’utente la possibilità di decidere quanto calore prelevare dall’impianto e pagare di conseguenza, comporta che l’utente stesso sia “padrone” del proprio destino in termini di impiego del riscaldamento e, di conseguenza, delle proprie spese e dei propri risparmi.
  • Decidere quando e come attivare il riscaldamento, acquisendo autonomia gestionale, costituisce caratteristica che non dovrebbe mancare in nessun impianto moderno, ciò a prescindere dalla pura convenienza economica.
  • La valvola termostatica può essere integrata con la funzione “crono”, che permette di aggiungere la possibilità di stabilire temperature e orari di funzionamento, ciò è a tutto vantaggio della riduzione dei consumi di energia utile.

QUESTI CONCETTI DOVREBBERO ESSERE COMPRESI A PRESCINDERE:

  • dal fatto che l’operazione viene presentata solo come un business per le aziende del settore (che male c’è se queste aziende lavorano seriamente e, pur traendone profitto, aiutano i clienti a risparmiare?)
  • dalle campagne di sensibilizzazione che lo Stato prevede di attuare e che poi puntualmente non attua

Proprio su quest’ultimo punto giova evidenziare che con il Dlgs 102/2014 (art. 13) lo Stato prevedeva di “investire” 1 milione di euro all’anno per il triennio 2015-2017 per sensibilizzare, formare, informare, diffondere la cultura del risparmio energetico verso i cittadini, ma anche presso scuole, associazioni di categoria, PMI…. Forse la proroga di sei mesi aiuterà a recuperare quanto non è stato fatto neppure in questo senso?

DURA LA CRITICA DI RETE IRENE ATTRAVERSO IL SUO PRESIDENTE MANUEL CASTOLDI

Manuel Castoldi esprime tutto il rammarico di chi da anni si impegna a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente “Ancora una volta abbiamo perso un’occasione importante per la crescita economica e sociale dell’Italia, per assecondare i furbi e le lobby, dimenticandoci gli enormi problemi collettivi dell’ambiente e della salute. Spiace che il nostro legislatore, invece di adoperarsi con una seria politica di agevolazioni e incentivi a favore di chi s’impegna nel risparmio energetico degli edifici, s’inventi proroghe inopportune e del tutto ingiustificate, solo per compiacere qualcuno poco o nulla interessato al risparmio energetico degli edifici. Si ha un’idea di quello che vale, economicamente e socialmente, intervenire facendo efficienza energetica? Evidentemente no… oppure si ma non si può esprimerlo perché non conviene a determinate categorie. Ci si chiede quando il paese Italia uscirà dalla crisi? La risposta è mai se si prosegue con proroghe inutili e azioni distratte invece di programmi strutturali. Ritardare i processi di efficientamento energetico significa ritardare la crescita economica e sociale dell’Italia: il costo della bolletta energetica aumenta in modo spropositato, direttamente in proporzione con i valori di inquinamento dell’aria registrati puntualmente dai report scientifici.”

Il nostro apprezzamento va a tutti gli Amministratori e ai Condòmini che hanno già provveduto ad installare i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione e che opereranno per rendere sempre più efficienti i loro immobili dal punto di vista energetico, per loro interesse e per la collettività.
Da parte nostra intendiamo proseguire con l’intento di impegnarci per riuscire ad incidere in modo significativo sui consumi di combustibile e, di conseguenza, sul contenimento delle emissioni di sostanze inquinanti, in quanto, con i tempi che corrono, ciò deve far parte del nostro senso civico.” Precisa Manuel Castoldi – “Lo facciamo basandoci su diagnosi energetiche di qualità, che stabiliscano quali interventi sono più opportuni e possono essere finanziati perché possano essere attuati, forti del fatto che consentiranno il ritorno dell’investimento in un numero di anni ragionevole, lo facciamo con lo scopo di tutelare l’ambiente e le famiglie diffondendo cultura e sensibilizzazione. In questo programma NON può mancare l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, abbinata ad opportuni interventi d’isolamento termico di edifici che sono un colabrodo energetico. Noi di Irene crediamo fermamente nello sviluppo economico e sociale dei nostri territori, perché la riqualificazione energetica parte dal territorio e li si sviluppa senza rischio di delocalizzazione o di produzioni estere …è un lavoro Italiano, per il paese Italia, per le famiglie Italiane.”

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