
LA POSA DEL CAPPOTTO TERMICO DA MANUALE: #1 di 2
Un approfondimento tecnico sul cappotto termico, diviso in 2 parti, che illustra quale sistema scegliere e le regole per una corretta applicazione.
Quando si parla di efficienza energetica in edilizia, il Sistema di isolamento a Cappotto è sicuramento l’elemento tecnico più conosciuto. Ciononostante è frequente incappare in informative non corrette o in prodotti non certificati che non potranno mai garantire i benefici dell’isolamento termico e la garanzia di durabilità nel tempo.
Quando si decide di intervenire su un edificio riqualificandolo energeticamente con il Cappotto Termico è importante rivolgersi a professionisti qualificati, aziende referenziate e materiali certificati. Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un approfondimento tecnico a cura dell’Ing. Carlo Castoldi Consulente Senior Isolamento Termico, che illustra l’evoluzione storica del sistema a cappotto, i vincoli normativi che ne regolano la realizzazione, quali materiali scegliere e le regole di una corretta applicazione.
DAI PIONIERI DEL CAPPOTTO ALLO STATO DELL’ARTE DELL’ISOLAMENTO
Il Cappotto è arrivato in Italia negli ormai lontani anni 1975 – 1980 ad opera di alcuni tecnici(*) particolarmente attenti ai problemi di isolamento degli edifici di civile abitazione di nuova costruzione e ai problemi di benessere negli alloggi del patrimonio esistente, spesso afflitti da patologie di umidità da condense interne.
Nei primissimi anni l’isolamento “a Cappotto” trovò in Italia non poche difficoltà ad imporsi sul mercato, nonostante le indubbie caratteristiche tecniche assolutamente favorevoli al suo impiego, sia a causa di gravi pregiudizi sulla affidabilità e durabilità dei prodotti isolanti (pannelli di varia natura) applicati all’esterno degli edifici, sia agli errori, anche gravi, di posa che hanno talvolta compromesso l’affidabilità del sistema isolante fin dai primi mesi post applicazione .
Oggi, anche grazie ad una seria attività di ricerca e sviluppo – non solo in Italia, ma in tutta Europa – e di stesura di Norme specifiche rivolte tanto alla qualità dei prodotti isolanti rigidi (EPS, PIR, PU) e dei prodotti isolanti fibrosi (roccia , vetro ) – UNI . EN -, quanto alla affidabilità dei sistemi nel loro insieme di componenti – ETAG 004 (**) -, il problema della affidabilità e durabilità del sistema a Cappotto è in gran parte superato.
Resta, a completamento della affidabilità del sistema, l’aspetto applicativo che ha visto tutti i produttori più seri impegnati in una campagna informativa e di istruzione alla pratica applicativa rivolta agli artigiani ed alle imprese, presso le rispettive sedi di produzioni in specifiche “Accademie” di posa in opera.
LA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA DEL CAPPOTTO TERMICO
In data 21 Giugno 2018, è entrato a far parte del quadro normativo Nazionale il Rapporto Tecnico UNI/TR 11715 ( Allegato 1) che riporta le indicazioni per una corretta progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per esterno (ETICS).
Questo documento riporta una serie di indicazioni per la maggior parte presenti già da tempo su: “Manuale per l’applicazione del sistema a Cappotto” redatto da Cortexa negli anni 2010/11 e costantemente aggiornato – scaricabile su www.cortexa.it
Sempre in data 21 Giugno 2018, è stata ratificata la Norma UNI 11716 che riguarda le figure professionali che eseguono la posa in opera dei sistemi a “Cappotto” – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza.
In pratica con l’emissione di questi due fondamentali documenti si sono offerti ai Progettisti, ai Direttori Lavori, alle Committenze tutti gli strumenti necessari per la progettazione e la realizzazione di un sistemi di isolamento termico di così grande importanza nel mondo delle nuove costruzioni e nel mondo del recupero degli edifici di un patrimonio edile sempre più fatiscente, energivoro ed ad alto tasso di inquinamento.
Tutto ciò premesso vediamo, comunque, le maggiori attenzioni che vanno poste nella progettazione di un Cappotto Esterno e gli errori più grossolani da evitare in una corretta applicazione.
Precisando che sul “Manuale per l’applicazione del sistema a Cappotto” e su UNI TR 11715 si trovano tutte le indicazioni normative e pratiche a chiarimento dei successivi punti ecco, in ordine di intervento, i punti focali da seguire e le attenzioni da porre per non commettere errori.
LA SCELTA DEI MATERIALI E LA PREPARAZIONE NELL’APPLICAZIONE DEL CAPPOTTO TERMICO DA MANUALE
- Assicurarsi preventivamente che il ciclo che verrà impiegato sia dotato di certificazioni Europee (ETA n….. ossia Benestare Europeo rilasciato in base a Norme ETAG 004) e sia dotato di copertura assicurativa “postuma” decennale.
- Sempre preventivamente, sincerarsi che il Cappotto che si pensa di installare o che ci si accinge ad installare sia dotato di una documentata certificazione di comportamento al fuoco. In particolare il sistema deve documentare una Reazione al Fuoco minima B, S3-d0 in riferimento alla EN 13501-1. Questa classificazione, riportata sul D. M. del 25 Gennaio 2019, è quanto allo stato viene richiesto per i Cappotti applicati su Edifici di Civile Abitazione. MAI e poi MAI applicare sistemi a Cappotto termico privi di un documentato comportamento al fuoco.
- Quando si deve applicare un Isolamento termico sincerarsi innanzitutto della qualità del supporto (planarità), delle sue caratteristiche meccaniche e chimiche (necessità di pulizia e applicazione di consolidante) e della capacità di adesione dei collanti che verranno impiegati per l’applicazione delle lastre isolanti. Ecco un semplice ma fondamentale test di idoneità del supporto (soprattutto se su un vecchio supporto).
Predisporre sul supporto, come da schema a lato, una porzione definita di collante con inserita rete di vetro previo i previsti trattamenti del supporto.
Lasciare tale porzione una decina /quindicina di giorni per una corretta maturazione del collante.
A maturazione avvenuta, strappo per sincerarsi che il supporto sia idoneo o sia stato preparato in modo idoneo all’applicazione del collante e quindi delle lastre coibenti.
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- Preparare il supporto mediante la posa degli accessori necessari al contenimento ed al raccordo del Cappotto termico nel suo spessore. Si tratta degli accessori di giunzione, guarnizioni e profili metallici che devono assicurare al sistema: la tenuta all’acqua, la compensazione dei movimenti differenziali, lo smorzamento delle vibrazioni tra elementi costruttivi e Cappotto e il supporto di partenza ove necessario e utile. Prevedere inoltre tutti quegli accessori che dovranno essere inseriti in fase di montaggio del cappotto per raccordarlo a porte, finestre e relative guide di oscuranti.
Segue nella prossima Newsletter la seconda parte dell’approfondimento, dedicato alla corretta posa in opera dei sistemi a cappotto, alle problematiche derivanti dall’applicazione sulle facciate esistenti e agli errori da non commettere.
(*) Ci sia consentito menzionare, in particolare:
- Dott. Gianni Luigi Tedeschi certamente il tecnico che per primo ha introdotto sul mercato italiano il sistema a cappotto all’inizio anni ’70 e che ha dedicato a questo sistema tutta la sua vita lavorativa di successo ed ora in meritata pensione dopo gli ultimi anni di attività svolti in Caparol
- Dott. Ing. Carlo Pecchini (Presidente di Vibrapac e Waler) il più profondo conoscitore in Italia dei materiali edili da costruzione e per l’isolamento termico
- Dott. Ing. Carlo Castoldi (Waler – IVAS) Responsabile Ricerca e Sviluppo di produzione materiali protettivi manufatti edili
(**) ETAG 004 – Guideline For European Technical Approval of External Thermal Insulation Composite Systems (Etics) With Rendering. Seguendo quanto indicato dalle Linee Guida ETAG 004 per Sistemi ETICS su supporti in muratura e calcestruzzo si ottiene il Benestare ETA (European Technical Approval).