LE COMUNITÀ ENERGETICHE E L’AUTOCONSUMO COLLETTIVO: I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

autoconsumo collettivo

Con il via libera del decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso febbraio, e la Delibera ARERA dello scorso 4 Agosto decollano in Italia le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile. Comunità, condomini, famiglie e imprese potranno finalmente autoprodurre e autoconsumare collettivamente energia pulita.

L’art. 42-bis del Decreto Milleproroghe (DL 162/2019), convertito in legge il 28 febbraio 2020, ha introdotto in Italia le configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche, anticipando il recepimento della Direttiva UE 2019/944 sul mercato interno dell’energia elettrica e la Direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili, previsto rispettivamente entro il 31 dicembre 2020 ed entro il 30 giugno 2021.

In particolare, il dettato normativo anticipa alcune previsioni della normativa europea, consentendo di condividere l’energia prodotta da impianti, obbligatoriamente alimentati da fonti rinnovabili, di potenza non superiore a 200 kW, tra soggetti che si trovano nello stesso edificio in cui l’energia è prodotta (autoconsumo collettivo), o che sono connessi alla stessa porzione di rete di distribuzione in bassa tensione (comunità energetiche).

Per dare attuazione, il Milleproroghe ha dato mandato al Ministero per lo Sviluppo Economico di stabilire un incentivo a sostegno di tali configurazioni e all’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), di definire le eventuali componenti tariffarie della bolletta da non applicare all’energia condivisa.

Pertanto, l’ARERA, dopo una consultazione pubblica, con la Delibera 318/2020 dello scorso 4 agosto ha stabilito il quadro regolatorio per l’accesso a queste configurazioni e per la restituzione delle componenti in bolletta. A tal fine, il referente dell’iniziativa (che può essere un produttore non membro della configurazione stessa) dovrà presentare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), comunicando l’elenco dei partecipanti, in cui specifica il tipo di soggetto e utenza, il codice POD e il rispetto dei requisiti previsti dal Milleproroghe. A seguito delle verifiche da parte del GSE, dovrà stipulare con questo un contratto di 20 anni che regola l’erogazione della restituzione delle componenti in bolletta e dell’incentivo definito dal Mise.

La restituzione comprende una parte delle componenti di trasmissione e distribuzione e, solo per l’autoconsumo collettivo, le perdite di rete evitate, per un ammontare pari a circa 8-9€/MWh per il 2020. Il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha poi recentemente siglato il decreto che stabilisce la tariffa incentivante per l’energia condivisa in tali configurazioni, pari a 100€/MWh per l’autoconsumo collettivo e 110€/MWh per le comunità energetiche. L’energia che invece non viene condivisa, ma immessa in rete, può essere venduta al mercato o al Gse tramite il Ritiro Dedicato. Inoltre, il Decreto permette, agli impianti entrati in esercizio dopo il 1° marzo 2020 che beneficiano dello Scambio sul Posto, di sostituire questo regime con una delle due configurazioni di autoconsumo collettivo o comunità energetica, accedendo ai relativi incentivi.

Su tali configurazioni è inoltre intervenuto il DL Rilancio prevedendo con l’art. 119 la possibilità di beneficiare del Superbonus al 110% per la realizzazione dei primi 20 kW dell’impianto: in questo caso, è possibile ricevere solo la restituzione delle componenti in bolletta per l’energia condivisa, mentre le eccedenze vanno cedute al GSE tramite Ritiro Dedicato.

Inoltre, esclude dall’esercizio di attività commerciale gli impianti fino a 200 kW gestiti da autoconsumatori collettivi e comunità energetiche, permettendo, quindi, di beneficiare della detrazione fiscale al 50%, prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, per la loro realizzazione (precedentemente il limite era a 20 kW).

Al momento mancano all’appello la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Mise, che al vaglio della Corte dei Conti, e la definizione, da parte del GSE, dei documenti operativi per accedere alle nuove configurazioni, affinché questo primo periodo di sperimentazione possa iniziare e fornire indicazioni utili a migliorare questo modello in vista del prossimo recepimento delle Direttive Europee, per esempio ampliando l’ambito di partecipazione alle comunità energetiche e includendo tecnologie diverse da quelle rinnovabili, ma altrettanto importanti per la decarbonizzazione, come la Cogenerazione ad Alto Rendimento.

Articolo Realizzato dall’Ing. Marco Garbero, Direttore Generale Axpo Energy Solutions Italia

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