DECRETO SOSTEGNI TER: CREDITI CEDIBILI UNA SOLA VOLTA

DECRETO SOSTEGNI TER: CREDITI CEDIBILI UNA SOLA VOLTA

L’art. 26 della Bozza Decreto Sostegni Ter, impedisce la cessione dei crediti fiscali di tutti i bonus edilizi più volte. Una misura che sin da subito ha suscitato il totale disappunto delle principali associazioni di categoria.

Rete IRENE, immediatamente subito dopo la diffusione a mezzo stampa della bozza del Decreto Sostegni Ter, ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio e ai suoi Ministri spiegando le drammatiche conseguenze, di questo ennesimo provvedimento, che modifica le condizioni del Superbonus per contratti e lavori già avviati.

Da Ance a Federcostruttori e Federlegno fino a Confartigianato e CNA, nessuno contesta la volontà del Governo di contrastare le frodi fiscali, ma tutti concordano che il limite della cessione dei crediti ad una sola volta, non è sicuramente la soluzione al problema: questa misura andrà a penalizzare le imprese che lavorano onestamente nel rispetto dei dispositivi di legge.

La bozza, diffusa a mezzo stampa il 21 Gennaio scorso, introduce delle sostanziali modifiche all’articolo 121 della Legge 17 luglio 2020, n. 77. 

In particolare è l’Art. 26 del Decreto Sostegni Ter con il titolo “Misure di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”, costituito di 3 commi, che stabilisce il limite del meccanismo di trasferimento dei crediti fiscali a un’unica cessione, specificando che i crediti che al 7 febbraio 2022 sono stati precedentemente oggetto di una delle opzioni previste, possono costituire oggetto esclusivamente di una ulteriore cessione ad altri soggetti. Il comma 3 dell’art. 26 definisce “NULLI” i contratti che non rispettano queste disposizioni.

CONSIDERAZIONI SUI RISCHI DERIVANTI

Le conseguenze sono l’incertezza e lo stallo del mercato. Un provvedimento che colpirà duramente tutto il sistema e le figure coinvolte: in primis le piccole-medie imprese, le famiglie che hanno già stipulato i contratti per riqualificare i propri edifici e ultimo, non per importanza, la concreta possibilità di NON raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima, e di NON operare quella transizione energetica per la quale questo governo ha contribuito alla realizzazione di un Ministero.

Il primo pensiero è inevitabilmente diretto ai contenziosi che si apriranno per contratti già stipulati e appalti già in corso, perlopiù strutturati sulla molteplice cessione dei crediti d’imposta. Accordi pattuiti che, secondo la bozza del Bozza Decreto Sostegni Ter, saranno di fatto nulli. 

Il fatto che non sia stato neanche ipotizzato un periodo transitorio per adeguare le attività ai nuovi provvedimenti lascia ancora più perplessi, e lascia il mercato nel totale monopolio delle grandi imprese, le uniche in grado di acquistare i crediti fiscali direttamente, creando la tomba per il rilancio del settore edilizio trainato dalle piccole-medie imprese.

Il dubbio, lecito, è se le devastanti ripercussioni di questo nuovo provvedimento siano state pienamente valutate, oppure se è una chiara volontà di ridimensionare i meccanismi incentivanti.

COSA STA SUCCEDENDO

Al momento in cui stiamo realizzando l’articolo, il 25 gennaio 2021, i media riportano la volontà di un nutrito gruppo di Parlamentari che si sta impegnando a modificare il Decreto e permettere la cessione dei crediti più di una volta.

Sarebbe auspicabile un impegno sociale a lasciare un periodo libero da provvedimenti, in modo da poter lavorare in modo strutturato e sereno, permettendo alle imprese una pianificazione delle attività e alle famiglie di scegliere il Superbonus senza timori di sorprese.

Un pensiero su “DECRETO SOSTEGNI TER: CREDITI CEDIBILI UNA SOLA VOLTA

  1. Carlo Castoldi dice:

    Mi auguro che il nutrito gruppo di parlamentari riesca a modificare l’articolo incriminato per il bene di un settore che con la sua attività sta contribuendo fortemente alla ripresa della nostra economia.
    Colpire chi truffa é un imperativo , colpire tutti onesti e disonesti sarebbe solo un segno di incapacità di gestire la “res publica” da parte del nostro Stato.
    Ing. Carlo Castoldi

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