GUIDA PRATICA ALLA RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione

La nuova guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione energetica per amministratori di condominio di ENEA nelle parole di Antonio Disi, Ricercatore di ENEA. Uno strumento per facilitare la comunicazione dei vantaggi della riqualificazione energetica in assemblea condominiale

ENEA ha pubblicato di recente una “Guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici per amministratori di condominio“ interessati ad approfondire la tematica. Una finalità utile, che ben si sposa con il macro-obiettivo da sempre portato avanti da Rete IRENE: creare una conoscenza diffusa sul tema della riqualificazione energetica degli edifici, capace di toccare ogni comparto legato ad essa.

Gli Amministratori di condominio costituiscono senza dubbio una parte fondamentale del processo: punto di riferimento per i condòmini, divengono partner fondamentali per tutti i tecnici (progettisti, architetti e addetti ai lavori) che si trovano a dover compiere un intervento in un determinato complesso residenziale.

Questa guida è stata concepita da ENEA e ISNOVA nell’ambito di “Italia in Classe A”, campagna nazionale alla quale Rete IRENE ha aderito sin dal suo avvio nell’ottobre 2016: nella convinzione che la guida possa costituire un utile strumento informativo, abbiamo deciso di intervistare l’Arch. Antonio Disi Ricercatore di ENEA.

Com’è nata l’idea di una guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione energetica e quali obiettivi volete raggiungere?

La guida nasce nell’ambito di Italia in Classe A, la campagna nazionale promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’ENEA , in applicazione dell’art.13 del D.Lgs. 102/2014, finalizzata a promuovere un uso più consapevole ed efficiente dell’energia ed a fornire gli strumenti e le opportunità per realizzarli e per accelerare il processo di transizione energetica nel nostro Paese. La campagna, di durata triennale, ha previsto una serie di attività di formazione e informazione rivolte alla Pubblica Amministrazione, alle grandi imprese e PMI, agli Istituti bancari ed alle famiglie. In tale contesto, gli Amministratori di condominio rappresentano interlocutori privilegiati per raggiungere consumatori, operatori di settore ed imprese nel difficile processo verso la riqualificazione energetica degli edifici condominiali. A tale riguardo, oltre alla guida, abbiamo dedicato al condominio il primo degli episodi dell’info-reality sull’ efficienza energetica, prodotto da ENEA, che sta riscuotendo molto successo in rete.

La guida funge da strumento utile soprattutto agli Amministratori di condominio. Quali sono le aspettative? A qualche settimana dal lancio ufficiale avete già ricevuto un riscontro positivo dalla categoria?

Ci aspettiamo che la nostra guida campeggi sulle scrivanie e nei PC dei trecentomila Amministratori italiani ma, soprattutto, che venga utilizzata come supporto conoscitivo ed ausilio per mettere a punto programmi strategici di intervento per riqualificare quel milione di condomini. Ad oggi i riscontri sono sicuramente positivi, sia per il numero di download diretti del volume che per il contributo che i media nazionali e gli opinion leader della campagna Italia in Classe A stanno dando alla diffusione della guida.

Entrando nel merito dei contenuti di questa guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione, abbiamo visto che nell’introduzione presentate numeri molto significativi su quanto gli edifici residenziali siano la componente maggiormente energivora della Nazione, eppure tutte le misure messe in atto dalla Pubblica Amministrazione riguardano le automobili. Secondo Lei perché e cosa si può fare per indirizzare l’opinione pubblica sulle altre cause, addirittura sotto certi aspetti più incidenti ?

Mi dispiace doverla contraddire su questo aspetto. Le politiche italiane per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, sia a livello nazionale che regionale, sono sempre state attive. Basti citare gli incentivi alla riqualificazione che, oltre a sdoganare il tema del consumo energetico nel mondo dell’edilizia, hanno dato una boccata d’ossigeno ad un settore in profonda crisi congiunturale. Oppure, uno strumento di informazione fondamentale per l’utente finale quale l’Attestato di Prestazione Energetica che è diventato obbligatorio per gli immobili da vendere o locare.

Chiaramente le politiche più visibili, come gli interventi dedicati al settore dell’auto privata, fanno molto più notizia nascondendo interventi meno glamour come il cappotto e le finestre a taglio termico. Troppo spesso i media hanno affrontato con troppa superficialità questi argomenti, preoccupati più di incrementare il numero di lettori che dell’argomento in sé. Le stesse aziende della filiera edilizia, solitamente di piccola dimensione ma molto diffuse sul territorio, sono state molto timide nel proporre soluzioni innovative ai propri clienti, accontentandosi di ottenere incarichi su interventi tradizionali. Sono proprio i media e gli operatori del settore edilizio, singoli o riuniti in associazioni come nel vostro caso, che possono incrementare quella sensibilità necessaria a costruire una domanda importante da parte del territorio.

Ecobonus, cessione del credito, incentivi fiscali: all’interno della guida viene dedicato un capitolo intero a questi argomenti. Dalla vostra esperienza quotidiana credete ci sia chiarezza o sono ancora, sotto certi aspetti, meccanismi oscuri per tante persone?

ENEA ha visto nascere l’Ecobonus che, ricordiamolo, ormai vige da quasi 15 anni. E, oltre ad affiancare il Ministero dello Sviluppo Economico per mettere a punto, monitorare e aggiornare il meccanismo di incentivazione, abbiamo contribuito a supportare gli utenti finali fornendo informazione, formazione ed assistenza tecnica. In particolare, in questi anni abbiamo interagito con migliaia di utenti, organizzato incontri territoriali, lavorato fianco a fianco con i media per raggiungere quanti più cittadini.

L’informazione, purtroppo, non è sempre sufficiente e la cultura del risparmio energetico in edilizia , in particolare la riqualificazione energetica, non è ancora diventata a pieno una vera pratica sociale cioè, non viene eseguita tipicamente e abitualmente nella nostra società. Comprendere meglio le pratiche sociali aumenterebbe quindi le possibilità di stimolare il cambiamento comportamentale verso un uso più razionale e sostenibile delle risorse naturali.

Affinché ciò avvenga è necessario comprendere in primo luogo che tali temi devono essere socializzati e compresi come risultato della coevoluzione di know-how, leggi e altri programmi istituzionalizzati, nonché di tecnologie e prodotti.

Nella guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione energetica viene dato spazio ai fattori limitanti o alle criticità che stanno ostacolando la diffusione di quest’ultima all’interno dei condomini. Perché in Italia è così difficile riqualificare energeticamente gli edifici?

Le difficoltà sono da riferirsi soprattutto al ‘modello condominio’, luogo in cui si materializzano conflitti e divisioni tra le persone al momento di prendere decisioni comuni, come nel caso dei progetti di riqualificazione energetica. In tale contesto, anche se è possibile individuare soluzioni economicamente vantaggiose, sia in modo aggregato che per i singoli casi specifici, non sempre i benefici risultano evidenti a tutti i condòmini per ogni tipo di decisione di investimento.

Oltre a questo, spesso essi si trovano di fronte a informazioni contrastanti sui costi e i benefici, sia circa le soluzioni più efficienti per ridurre gli sprechi di energia che per la produzione energetica da fonti rinnovabili. Come anche, gli alti costi iniziali degli investimenti in efficienza energetica sono una barriera quasi insormontabile per molti proprietari di immobili, anche per interventi economicamente vantaggiosi nel lungo periodo.

Non dimentichiamoci, poi, della mancanza di informazioni e competenze che rappresentano uno degli ostacoli comunemente più conosciuti. In più, i proprietari degli immobili potrebbero non monitorare il proprio consumo ed i costi energetici e, inoltre, non essere disposti a conoscere le diverse opportunità di riqualificazione energetica.

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