NUOVO SUPERBONUS: L’IMPORTANZA DI NON FARE (ALTRE) MOSSE SBAGLIATE

Come sarà il Nuovo Superbonus?

Come sarà il Nuovo Superbonus? Quali compiti attendono il nuovo legislatore? Riceveremo tutte le risposte sull’incentivo nella legge di Bilancio? Queste sono le domande oggetto di articoli che rimbalzano sui quotidiani in questo periodo e che alimentano i dibattiti sui social. 

Il Superbonus è una delle misure più discusse e tormentate della lunga storia dell’edilizia Italiana del dopoguerra. 

Come può essere migliorato e ottimizzato per il futuro? La narrazione fattane dai responsabili del Governo uscente è che si tratta di una misura troppo costosa e che va resa più “sostenibile”. Ma in base a quale calcolo, o almeno a quale ragionamento possono essere determinate le caratteristiche del nuovo incentivo “sostenibile”? Vediamo l’approfondimento di Virginio Trivella, Coordinatore del Comitato Tecnico e Scientifico di Rete IRENE.

PRIMO PASSO: IMPARARE DAGLI ERRORI DEL PASSATO

Il Superbonus è un’ottima iniziativa con un contenuto complesso, oggetto di una normazione estremamente accidentata. La sua introduzione, concomitante all’estensione della facoltà di cessione a tutti gli altri bonus (per questi ultimi senza la cautela dei visti di conformità fiscale), ha impattato su un sistema che non era pronto ad accoglierlo e che ha dimostrato la propria fragilità.

Nei due anni e mezzo della sua vigenza si sono verificati eventi eccezionali, una pandemia e una guerra che hanno causato un aumento senza precedenti dei costi dell’approvvigionamento energetico e delle materie prime. Il costo delle bollette è quadruplicato nel giro di pochi mesi, fino a diventare insostenibile per imprese, piccoli esercenti e famiglie.

Nello stesso periodo il sistema degli incentivi ha subito una quantità di modifiche degna di un provvedimento in vigore da 30 anni. Se da un lato è stato posto rimedio al problema delle frodi (che non hanno riguardato il Superbonus, da sempre presidiato da adeguati strumenti di tutela), dall’altro l’accanimento del Governo contro la circolazione dei crediti d’imposta ha causato danni enormi di liquidità per gli operatori.

Diversi studi hanno cercato di mostrare che la condotta del Governo contro la misura incentivante, attraverso il blocco della circolazione dei crediti, era mal giustificata e inopportuna, mettendo in luce la sua capacità di generare attività economiche in grado di compensare in larga misura le detrazioni fiscali ed evidenziando il suo impatto sull’occupazione, sulla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive, sulla sicurezza energetica nazionale. 

Sul piano della tutela degli interessi dei cittadini, è difficile negare che, con i costi energetici alle stelle che probabilmente rimarranno tali per lungo tempo, ogni euro destinato alla riqualificazione energetica degli immobili costituisce un valido investimento che consente di abbattere in via permanente spese fuori controllo.

IL NUOVO SUPERBONUS: COME E QUANDO

Nelle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti politici si parla di una vistosa riduzione della percentuale delle detrazioni fiscali (60-70%), della riorganizzazione delle diverse categorie di incentivi, del loro collegamento con il reddito dei beneficiari e con la destinazione dell’immobile a prima casa o ad altra funzione.

Sono sicuramente tante le riflessioni da fare ma è fondamentale stabilire subito una cosa importante: la Legge di Bilancio non è lo strumento più idoneo per affrontare la complessità dell’argomento. Serve un provvedimento dedicato che possa beneficiare di un sufficiente periodo di discussione e approfondimento, al riparo dalle distrazioni e dalle logiche di scambio che permeano la Legge di Bilancio.

La Legge di Bilancio dovrebbe limitarsi a introdurre una breve proroga a tutte le scadenze, finalizzata a mettere in sicurezza i progetti iniziati e a compensare i ritardi e il blocco della collocazione dei crediti d’imposta, non ancora risolto, causati dalla serie di provvedimenti legislativi che hanno martoriato il settore per tutto il 2022.

INCENTIVARE EFFICACEMENTE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Molti sono i profili in base ai quali può essere analizzato un sistema di incentivazione e molteplici i criteri che lo possono definire, ma una cosa è certa: per essere utile, un incentivo deve essere in grado di stimolare a sufficienza. Sarebbe un errore cercare la “sostenibilità” dell’incentivo solo riducendo la percentuale delle detrazioni. Un incentivo che non stimola non serve a nulla, anzi, tende a premiare preferibilmente chi non ne ha bisogno.

Per realizzare efficacemente e in modo sostenibile i benefici per la comunità, il nuovo Superbonus dovrà:

  • essere in grado di indurre effetti di entità commisurata agli obiettivi energetici programmati
  • essere stabilizzato per un lungo periodo (almeno fino al 2030) 
  • essere revisionato nei criteri di accesso, in modo da essere altamente stimolante e indirizzare le risorse verso i settori che consentono di realizzare grandi quantità di risparmio energetico
  • essere revisionato nei criteri di applicazione, in modo da premiare gli interventi più prestazionali
  • essere fruibile da tutti, a prescindere dal censo, senza diventare oggetto di speculazione finanziaria
  • mantenere elevata la qualità degli interventi e dei controlli.

Tutta l’esperienza accumulata dovrebbe averci insegnato quanto importanti siano i dettagli delle norme e la qualità della loro formulazione, e quanto drammatiche possano essere le ripercussioni di scelte sbagliate sul sistema economico e sul raggiungimento degli obiettivi energetici.

Per questo motivo è auspicabile che il nuovo legislatore nella stesura della nuova norma voglia accettare la collaborazione degli operatori che hanno sperimentato il meccanismo e che possono condividere la loro esperienza in un’ottica costruttiva.

Abbiamo due certezze che pendono sul Paese come una spada di Damocle: il patrimonio edilizio più energivoro di tutta Europa e la peggiore dipendenza energetica.  Queste due condizioni sono frutto di decenni di politica energetica miope. 

Il Superbonus è la misura che permette di diminuire drasticamente i fabbisogni di energia e di consentire un efficace ricorso alla produzione di energie rinnovabili. In altri termini, è la soluzione per operare una vera transizione energetica ed ecologica e rispondere ai bisogni della gente e del Paese.

Il Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE ha redatto un documento “PROVIAMO A MIGLIORARE IL SUPERBONUS” che ha trasmesso al Governo che si sta insediando, il 27 settembre scorso.

NUOVO SUPERBONUS: NOI CI METTIAMO A DISPOSIZIONE CON TUTTA LA NOSTRA ESPERIENZA

Virginio Trivella, Coordinatore del Comitato Tecnico e Scientifico di Rete IRENE

VEDI L’APPROFONDIMENTO DI JACOPO ASTE CHE ANALIZZA L’INTENSITA’ DEI BONUS EDILIZI DAL BONUS CASA FINO AD OGGI

2 pensieri su “NUOVO SUPERBONUS: L’IMPORTANZA DI NON FARE (ALTRE) MOSSE SBAGLIATE

  1. Enrico Olmari dice:

    L’esperienza del Comitato tecnico scientifico Rete Irene é preziosa per migliorare il Superbonus, un punto di riferimento, maturato sul campo, tecnicamente “sicuro” per il nuovo Governo. Come dicono a Milano “speremm”…

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