TITOLI EDILIZI:
VIA LIBERA AL DECRETO SCIA 2

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Approvato in via preliminare il nuovo testo del decreto legislativo SCIA 2 (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): ecco quali lavori è possibile realizzare in cosiddetto regime di edilizia libera

Il decreto SCIA 2 apporta alcune modifiche al DDR 380/2001, il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, che si propone di descrivere nel dettaglio quali lavori è possibile realizzare in cosiddetto regime di edilizia libera oppure in SCIA.

LE MODIFICHE DEL DECRETO SCIA 2

Quando di parla di interventi di edilizia libera si fa riferimento a quella serie di interventi che non richiedono particolari titoli cosiddetti abilitativi. Si tratta dunque di interventi soft, ad esempio di manutenzione ordinaria come attività di tinteggiatura o interventi che non presentino strutture in muratura. Quando invece si tratta di regime di SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) si fa invece riferimento alla dichiarazione che consente alle imprese di intraprendere, modificare o terminare un’attività produttiva sia essa artigianale, commerciale oppure industriale, senza dover più attendere i tempi e l’esecuzione di alcuna verifica o controlli preliminari da parte degli enti competenti.

La dichiarazione effettuata dall’imprenditore, oltre ad avere un effetto immediato, sostituisce le autorizzazioni, licenze o domande d’iscrizione che altrimenti sarebbe sottoposte a norme di programmazione e pianificazione, vincoli ambientali, paesaggistici e culturali. In particolare, il decreto SCIA 2 chiarisce quali sono gli interventi che possono essere realizzati attraverso il decreto stesso. Il glossario, ancora in fase di definizione del decreto definisce nel merito che gli interventi di manutenzione straordinaria sulle pareti strutturali degli edifici, il restauro e risanamento conservativo sulle parti strutturali degli edifici e la ristrutturazione edilizia che non comporti modifiche alla volumetria o alla destinazione d’uso, possono essere realizzati attraverso la SCIA.

Infine al posto della DIA debutterà la SCIA alternativa dedicata alle nuove costruzioni e alla riqualificazione sostanziale di quelle già esistenti. La bozza di questo documento rappresenta un altro importante passo a favore di chi opera nel campo della riqualificazione energetica. Snellire i lunghi processi, a favore di procedimenti in grado di stimolare e incoraggiare i cittadini e le imprese a fare interventi di riqualificazione energetica, rappresenta traguardo verso la diffusione della cultura dell’efficientamento energetico, quale opportunità per risparmiare e per rendere l’ambiente più sano e vivibile.

A questo proposito Rete IRENE, in collaborazione con Renovate Italy, s’impegna affinché il tema della riqualificazione si concentri proprio sulle strutture già esistenti al fine di ridare nuova veste agli edifici rendendoli “energeticamente intelligenti”.

Comunicato stampa del consiglio dei ministri

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