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LE PROPOSTE DI RETE IRENE PER IL PNIEC, PIANO ENERGIA E CLIMA
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LE PROPOSTE DI RETE IRENE PER IL PNIEC, PIANO ENERGIA E CLIMA

  • Tempo di lettura stimato 5 minuti

Rete IRENE ha partecipato alla consultazione pubblica sul Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), con una sintesi del proprio documento di analisi, osservazioni e proposte, focalizzato in particolare sul ruolo degli edifici nel processo di decarbonizzazione europeo.

In generale, si ritiene che il PNIEC non risponda adeguatamente alle esigenze della transizione energetica perché si colloca entro un orizzonte temporale troppo breve e fissa obiettivi ormai superati dai più recenti orientamenti comunitari. La congruità delle misure previste nel PNIEC appare critica e deve essere fatto ogni sforzo di ottimizzazione, non sembrando sufficiente l’impostazione di sostanziale continuità con il passato che il Piano pare affermare.

La sfida della decarbonizzazione è globale ed epocale e deve essere trattata come tale. In un mondo economico fortemente interconnesso, il Paese deve fare ogni sforzo per conservare o costruire competitività in diversi settori direttamente o indirettamente legati all’energia, che gli consentano di non subire la transizione energetica e di compensare i maggiori costi per i settori che nella competizione risulteranno svantaggiati con i benefici generati (per esempio le minori importazioni di energia fossile).

Il settore dell’edilizia, rispetto ad altri, è relativamente protetto nella competizione internazionale. Questa peculiarità, insieme alla sua forte caratterizzazione in termini di intensità di lavoro, lascia intendere che gli investimenti nel settore siano in grado di sviluppare forti ricadute occupazionali, una sostanziale crescita del prodotto interno lordo e le relative conseguenze positive sulla base imponibile, sulle entrate fiscali e sulle spese sociali. Inoltre, le attività finalizzate al miglioramento delle caratteristiche energetiche degli edifici hanno un impatto positivo consistente sul loro valore patrimoniale e, data la diffusione della proprietà immobiliare, contribuiscono alla tutela del risparmio investito nello stock immobiliare.

Per massimizzare l’efficacia delle misure di stimolo si dovrebbe considerare, in via generale, che la riqualificazione dell’involucro rappresenta un momento chiave nella vita degli edifici, che si verifica una volta ogni molte decine di anni e che deve essere sistematicamente sfruttato come “finestra di opportunità” per realizzare un piano vasto e capillare di aggiornamento del parco edilizio regionale e nazionale. Trascurare di massimizzare le opportunità offerte da questi momenti equivale a perdere occasioni e rallentare il processo di trasformazione.

Della massima importanza è il perfezionamento delle misure di accompagnamento, come gli incentivi fiscali e tutte le attività che consentono di aumentare la consapevolezza dei cittadini del proprio ruolo in questa trasformazione. Per questo motivo dovrebbero essere evitati provvedimenti sconsiderati come quello contenuto nel recente decreto “Crescita” che, anziché contribuire allo sviluppo e alla semplificazione, sono orientati a favorire interessi non coincidenti con quelli del Paese.

Queste sono le nostre principali proposte:
Impostazione generale del PNIEC

  • Sviluppare una Strategia a lungo termine in coerenza con la nuova Visione strategica europea a lungo termine (opportunamente contestualizzata nella situazione di partenza italiana), disegnando diversi scenari articolati nel lungo periodo, fino al 2050.
  • Collocare il PNIEC 2021-2030 all’interno della Strategia a lungo termine, ponendo in massima evidenza l’obiettivo prioritario della neutralità carbonica.
  • Coordinare il PNIEC con la Strategia di ristrutturazione del parco nazionale immobiliare.
  • Istituire un sistema affidabile di monitoraggio dei risultati globali e settoriali raggiunti nel tempo e un meccanismo tempestivo di retroazione sugli obiettivi a breve/medio termine e sulle misure di stimolo.

Obiettivi generali e settoriali

  • Verificare la congruità dell’obiettivo di riduzione dei consumi al 2030 in funzione della traiettoria verso la neutralità carbonica e riallinearlo sul nuovo obiettivo.
  • Adeguare il dimensionamento degli obiettivi settoriali e la quantificazione delle misure specifiche tenendo in considerazione l’obiettivo generale di riduzione dei consumi e non solo quelli obbligatori ai sensi della Direttiva sull’efficienza energetica (EED).
  • In particolare, l’obiettivo assegnato al settore residenziale sembra distante da quello suggerito negli scenari di decarbonizzazione considerati nella Visione strategica di lungo periodo e, di conseguenza, le relative misure di stimolo devono essere opportunamente rafforzate, attuate con rigore e attentamente monitorate.

Misure

  • Riordinare il sistema degli incentivi applicando un criterio di flessibilità (la legge fissi gli obiettivi generali, i decreti definiscano i dettagli), rimuovendo gli effetti distorsivi causati dalla concorrenza di più misure di incentivazione mal coordinate.
  • Stabilizzare i sistemi di incentivazione nel lungo periodo, coerentemente con l’orizzonte temporale del PNIEC e nel quadro della Strategia di lungo periodo.
  • Assicurare la stabilità delle norme e il divieto di provvedimenti retroattivi, che compromettono la fiducia degli investitori.
  • Massimizzare l’addizionalità delle misure di stimolo (ottimizzando il loro impatto sul bilancio pubblico), rimuovendo efficacemente le barriere che ostacolano gli interventi.

Detrazioni fiscali

  • Orientare meglio le scelte dei cittadini premiando in misura maggiore (attraverso la modulazione di intensità, durata, cedibilità, accesso al fondo di garanzia), gli interventi che più rispondono all’interesse pubblico, definiti secondo criteri facilmente apprezzabili dai cittadini (integrazione, profondità, corretto ordine di esecuzione) e derogabili solo in caso di comprovata impossibilità tecnica, e che meno sono realizzati spontaneamente dalla popolazione.
  • Ammettere tra le spese incentivabili, alle migliori condizioni riservate agli interventi di efficientamento energetico, anche quelle aventi altre finalità ritenute meritevoli di promozione, se realizzate contestualmente (es. diffusione delle infrastrutture di ricarica private, installazione di ogni tipo di FER, miglioramento delle condizioni di sicurezza o delle condizioni di salubrità, ecc.).
  • Abbandonare ogni criterio restrittivo riguardante i requisiti oggettivi e soggettivi di accesso agli incentivi, ammettendo alla misura le categorie di soggetti a cui attualmente essa è preclusa.
  • Per gli immobili appartenenti ai soggetti imprenditoriali, introdurre requisiti di integrazione degli interventi (deep renovation) più rigorosi rispetto a quelli vigenti per la categoria residenziale.
  • Fissare massimali di spesa complessiva congrui in relazione alle caratteristiche specifiche delle varie categorie di edifici.
  • Migliorare la portabilità dei crediti d’imposta, allargando la platea dei soggetti autorizzati ad acquisirli e includendo i soggetti finanziatori.

Conto Termico

  • Porre il finanziamento della misura a carico della fiscalità generale o, in alternativa, limitare gli incrementi tariffari ai soli settori che beneficiano degli incentivi.

Fondo nazionale per l’efficienza energetica

  • Massimizzare l’efficacia della funzione di stimolo del Fondo destinandolo integralmente alla concessione di garanzie sui finanziamenti delle iniziative per l’efficienza energetica, evitando le limitazioni attualmente definite sul tipo di spese finanziabili.

Fonti di energia rinnovabile

  • Con riferimento agli obblighi progressivamente crescenti per le FER elettriche e termiche, tenere in considerazione i vincoli tecnici ineliminabili alla fattibilità della loro implementazione negli immobili esistenti e il progresso tecnologico, applicando criteri di neutralità tecnologica e di flessibilità.
  • Sostenere la ricerca e sviluppo nel settore.

Altre misure

  • Definire e promuovere modalità tecniche e contrattuali per superare la separazione degli interessi tra i proprietari e gli utenti degli edifici.
  • Defiscalizzare i proventi da locazione degli immobili assoggettati a riqualificazione energetica profonda.
  • Incentivare le attività di diagnosi energetica.

Settore pubblico

  • Nella strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco immobiliare, includere la pianificazione quantificata della riqualificazione dello stock di edilizia sociale pubblica.

Collaborazione tra Amministrazione centrale ed Enti locali

  • Approfondire i ruoli, le responsabilità e le modalità di collaborazione, con l’obiettivo di attuare un sistema efficace di sensibilizzazione del pubblico e di corretto orientamento degli interventi edilizi che si realizzano sul territorio, al fine di sfruttare al massimo le “finestre di opportunità”.
  • Individuare modalità premiali a favore dell’atteggiamento attivo e responsabile degli Enti locali.

Risorse

  • Assegnare esplicitamente alle risorse comunitarie un ruolo strategico e quantificato nella realizzazione degli obiettivi di efficienza energetica.
  • Pianificare l’uso di risorse finanziarie provenienti dalla riallocazione dei sussidi ambientalmente dannosi.

Link al documento di sintesi inviato per la consultazione pubblica sul PNIEC

Virginio Trivella Coordinatore del Comitato tecnico scientifico

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