BOLLETTA ENERGETICA DELLE FAMIGLIE ITALIANE: QUANTI SOLDI STIAMO BRUCIANDO?

bolletta energetica delle famiglie italiane

Nel 2019, l’ultima stagione non influenzata dall’impatto del Covid 19, la bolletta energetica complessiva sostenuta dalle famiglie italiane è stata pari a 80 Miliardi di Euro, il 51% di questa spesa era per l’energia domestica. In base a questi numeri è possibile fare un calcolo di quanti soldi abbiamo bruciato mediamente ogni anno in Italia a causa delle case energivore. 

UNA NUOVA STAGIONE TERMICA PIENA DI INCOGNITE

Il caro bollette dovuto all’impennata dei costi per l’approvvigionamento di combustibile è la dolorosa occasione per iniziare a pensare nei termini di quell’efficienza energetica negli edifici che in Italia è stata sempre trascurata. 

Con l’inizio della stagione termica 2022/2023, alle bollette per l’elettricità già aumentate esponenzialmente si aggiungeranno quelle del gas per il riscaldamento, tema che è fonte di timori e incertezze per tutti i consumatori.

Di conseguenza all’aumento del gas, anche gli altri combustibili stanno subendo importanti incrementi di costi, per esempio il pellet  è quasi raddoppiato, per cui anche coloro che possono affidarsi a forme di riscaldamento alternative al gas non scamperanno all’aumento dei costi energetici.

In questo nuovo scenario sorge naturale la domanda: quanto denaro stanno bruciando ogni anno le famiglie italiane a causa delle case energivore

Abbiamo fatto un semplice calcolo basato sui dati degli anni passati, prendendo come riferimento il 2019, ultimo anno precedente alla Pandemia e agli stravolgimenti che ne sono conseguiti, ancora oggi in fase di assestamento.

Questa stima ci permette di avere un’idea verosimile di quanto stiamo sprecando e di quanto, nella situazione di emergenza del prossimo inverno, l’impatto economico sui consumatori e sull’economia nazionale sarà ancora più drammatico.

40 MLD DI EURO: LA BOLLETTA ENERGETICA DELLE FAMIGLIE ITALIANE NEL 2019

Secondo la Relazione del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) 2020, nel 2019 la bolletta energetica delle famiglie italiane per uso domestico è stata pari a circa 40 Mld di Euro. In termini complessivi 80 Mld di spesa totale per l’energia dei quali il 51% per uso domestico.

“Nel 2019 le famiglie hanno consumato 52 Mtep di energia (-1,5% rispetto all’anno precedente) spendendo 80 miliardi di euro (-0,8%). Il 59% dell’energia usata è per usi domestici e il 41% per trasporto privato. In termini monetari, il 51% della spesa energetica è per uso domestico e la rimanente parte per il trasporto.” Fonte: Relazione MISE 2020

Facciamo ora una simulazione, senza la pretesa di fornire una proiezione scientifica, tuttavia certi di produrre un dato approssimativo attendibile e inconfutabile.

IL COSTO DELLE CASE ENERGIVORE PRE COVID 19

Un edificio che viene sottoposto ad un intervento di riqualificazione energetica integrata, quindi con azione combinata lato involucro edilizio e lato generatore di calore e ACS, abbatte i consumi medi in Kwh almeno del 50%.

Ne consegue che, a causa delle case energivore, solo nel 2019 sono andati in fumo il 51% dei 40 Mld spesi dalle famiglie per l’energia, ovvero circa 20 Mld di valore, immettendo peraltro in atmosfera quantità di emissioni chiaramente insostenibili. 

È come se stessimo pagando una fortuna alle aziende petrolifere per continuare a inquinare il pianeta!

Per fare un confronto che renda l’idea in modo semplice, vediamo ora un altro tema sotto gli occhi di tutti in questo periodo: il PNRR. La quota del PNRR destinata all’Italia è di circa 204,50 Mld.

“Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF – 191,50 mld €) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU – 13 mld €)” Fonte “La Camera di Commercio di Genova”.

Ne consegue che in base ai dati del 2019 in Italia si bruciavano annualmente poco meno di un intero PNRR ogni 10 anni! Una cifra astronomica, tuttavia questo era lo scenario migliore, prima dello scoppio della guerra in Ucraina e dell’attuale crisi energetica.

Spreco energetico nelle case italiane

QUANTO BRUCEREMO QUEST’ANNO? IMPERATIVO ABBATTERE LA BOLLETTA ENERGETICA

A causa della dipendenza dell’Europa, ed in particolare dell’Italia, dai combustibili fossili provenienti da stati extra EU, ci troviamo ora a pagare le conseguenze delle politiche energetiche poco lungimiranti promosse negli ultimi 10 anni.

Oggi, ottobre 2022, in prossimità della nuova accensione degli impianti termici, ci troviamo con un incremento vertiginoso dei costi di gas ed elettricità, come avere quindi un’idea di quanto questo problema avrà un impatto immediato su famiglie e Stato Italiano?

Ragioniamo nella migliore delle ipotesi, fingiamo che l’energia costi oggi “solo” il 200% di quello che costava nel 2019 e che non ci siano in futuro ulteriori aumenti. 

Questo significa che da quest’anno, a parità di consumo rispetto al 2019, bruceremo 20 Mld x 2 = 40 Mld a causa delle abitazioni energivore. Mettiamo in conto anche che ci dovrebbe essere una riduzione dei consumi grazie alle misure del Piano di Contenimento dei Consumi di Gas, che per semplicità stimeremo di valore assoluto pari a 4 Mld (il 10% del totale). 

20 Mld x 2 – 4 Mld = 36 Mld

Quindi se il costo dell’energia si attesterà al doppio rispetto al 2019, se saremo anche particolarmente virtuosi nell’applicare il Piano di Contenimento dei Consumi del Gas e altre buone pratiche di risparmio energetico:

  • quest’anno bruceremo ben 36 Mld di Euro 
  • a causa delle case energivore.

In un solo anno una cifra che va ben oltre 1/6 del PNRR passato per i camini delle case energivore!


“I numeri che stiamo rappresentando basterebbero da soli a far comprendere a qualunque Legislatore l’importanza di ragionare in termini di investimento sulla riduzione del fabbisogno energetico primario degli edifici. Gli studi e le ricerche recenti hanno evidenziato in maniera più che cristallina gli impatti positivi degli incentivi fiscali legati a bonus edilizi in termini di ritorno economico, sociale ed ambientale. Il prossimo futuro, domani, non può prescindere da un sistema incentivante adeguato e normato secondo il principio della riduzione del fabbisogno energetico primario: più riduci più ti incentivo.” – Dichiara Manuel Castoldi, Presidente di Rete IRENE – “Solo in questo modo si potranno evitare gli errori del passato e si potrà portare il Paese Italia verso la vera e concreta transizione energetica tanto auspicata ed invocata da tutti ma ancora mai realizzata. Il principio della cessione dei crediti fiscali non solo deve essere promosso ma deve trovare una forma di circolazione adeguata che ne consenta il pieno utilizzo senza che vi siano distorsioni o speculazioni di natura finanziaria: va sostenuto il Paese, la filiera che opera sul campo e le famiglie chiamate ad investire.”


L’EMERGENZA SPRECO ENERGETICO NEGLI EDIFICI

Di fronte a questi numeri Abbiamo ancora qualche dubbio sull’emergenza riqualificazione energetica degli edifici?

È vero che, secondo diverse fonti attendibili, l’abnorme aumento dei costi dell’energia dovrebbe nelle prossime stagioni avere un’inversione di tendenza, ma è quantomeno improbabile che si ritorni ai prezzi del 2021.

In ogni caso è sotto gli occhi di tutti quanto la dipendenza energetica dagli stati extra EU, ed in particolare dalle fonti di energia di origine fossile, abbia reso l’Italia e l’Europa estremamente vulnerabili, una posizione di debolezza in cui tutti noi usciamo sconfitti.

Diventa a questo punto ulteriormente urgente, anzi una vera e propria emergenza, intervenire in Italia in modo congiunto e sistematico sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, mantenendo alto il livello di incentivazione dei Bonus Edilizi, migliorandone le modalità, per porre gradualmente rimedio a questo enorme spreco energetico ed economico.

Abbiamo visto il settore automotive fare negli ultimi vent’anni passi da gigante verso la produzione di autoveicoli a ridotto impatto ambientale, nei prossimi anni assisteremo ad un ulteriore diffusione della mobilità elettrica.

Settore utomotive e sostenibilità

Il settore immobiliare/impiantistico, che sempre più vanno visti come componenti di uno stesso sistema-casa, devono per forza di cose compiere un tipo di percorso analogo, grazie ad uno sforzo congiunto da parte di tutti gli attori in causa, istituzionali e privati, dalle filiere di settore fino all’utente finale. 

In questo modo riusciremo nei prossimi anni a fare un salto epocale verso la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale e ad alto valore economico e sociale, creando città e comunità sostenibili. Noi ci lavoriamo dal 2013.

Sergio Simonazzi | Digital Strategist Rete Irene | Visionaria Web & Digital

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