L’APPLICAZIONE CORRETTA DEL PANNELLO ISOLANTE TERMICO

pannello iguida essenziale sul cappotto termico

Il supporto, la colla e il pannello isolante termico rivestono specifiche funzioni che concorrono al risultato del sistema a cappotto.
Il secondo capitolo della guida essenziale sul cappotto termico realizzata dall’Ing. Carlo Castoldi spiega perché comprendere bene le caratteristiche tecniche e comportamentali di ogni componente costituisca la base per produrre un intervento di coibentazione con prestazioni eccellenti e di elevata durabilità.Una delle prime attenzioni del Progettista deve essere quella di verificare il buono stato del supporto (eseguendo nel caso una serie di prove a strappo per valutarne le caratteristiche meccaniche) e, se necessario, individuare il ciclo più idoneo per risanarlo.

Questo in quanto l’adesione dei pannelli isolanti al supporto deve essere assolutamente certa e sicura.

Infatti, un pannello mal incollato o incollato precariamente al supporto (anche se successivamente tassellato), a causa degli shock termici cui è sottoposto (fig.a):

  • Non mantiene la sua planarità e inficia l’estetica del sistema, oltre a compromettere la stabilità (è evidente che la superficie interna del pannello isolante termico è meno sollecitata dagli shock termici, ma viene sottoposta a sollecitazioni importanti da ciò che accade sulla superficie esterna del pannello isolante)
  • Crea tensioni sui precari punti di incollaggio determinandone il distacco e lasciando ai soli tasselli il compito di sostenere l’adesione del cappotto al supporto. A distacco avvenuto dal supporto si deve tener presente che il pannello non ritorna più nella posizione iniziale, spostandosi sulla parete, rigonfiandola e forzando i tasselli.
  • Non riduce le tensioni sulla rasatura armata nelle zone di accostamento dei pannelli e mette in crisi, riducendo l’affidabilità del sistema nel suo insieme.
  • Innesca movimenti reciproci ed in contrasto tra supporto e pannello isolante termico che a breve termine inficiano l’affidabilità del sistema.
  • I pannelli fibrosi sono molto meno interessati da questi problemi e se anche presentano scarsa resistenza di adesione al collante, tale caratteristica negativa viene normalmente sopperita da tasselli di maggiore dimensione della testa, dall’orientamento delle fibre e da un metodo di incollaggio più diffuso sulla superficie del pannello stesso. Inoltre, le tensioni che si riscontrano su tali pannelli sono di molto ridotte vista la struttura fibrosa del pannello.
pannello isolante termico - problema di aderenza alla superficie
SI RIMANDA AI PARAGRAFI 9.1.1 e 9.1.2 delle UNI 11715 per ogni indicazione di corretto incollaggio di pannelli isolanti

Questi sono gli schemi di incollaggio indicati sulle citate UNI

tipi di incollaggio del pannello
Con questi metodi di incollaggio il pannello isolante termico è vincolato al supporto lungo tutto il perimetro e all’interno (fig. c) o su tutta la superficie interna se il supporto è piano (fig. d) e pertanto non può né deformarsi né indurre tensioni oltremodo elevate sulla rasatura armata soprastante.

Vedremo successivamente l’importanza e la funzione specifica dei tasselli.
Da queste considerazioni si capisce l’importanza di operare su un supporto sano e meccanicamente consistente in tutto il suo spessore e l’importanza della perfetta adesione del collante al pannello coibentante.

Le normative prevedono prove di adesione tra collante e supporto (prove su Laterizio e Cls), sia allo stato secco (Dry), che dopo immersione per un certo numero di ore in acqua e asciugatura.
Lo stesso dicasi per l’adesione tra collante e pannello isolante termico.
I risultati di queste prove sono, ad esempio, riportati sui Benestari Tecnici Europei – ETA – relativi ai singoli sistemi.

Benestari Tecnici Europei - ETA - relativi ai singoli sistemi.

A conclusione di queste prime considerazioni sui componenti del cappotto e le loro interazioni si evidenzia che NON SI DEVONO MANIFESTARE, NEGLI ANNI, MOVIMENTI RECIPROCI CHE INDEBOLISCANO O ROMPANO L’UNIONE TRA SUPPORTO E STRATO ISOLANTE, che devono risultare saldamente vincolati dallo strato collante.

E’ vero che esistono soluzioni di cappotto termico che prevedono sistemi di ancoraggio dei pannelli isolanti pressoché unicamente meccanici e su sottofondi di dubbia resistenza meccanica, ma in queste situazioni è necessaria un’attenta visione del produttore al fine di non commettere errori e seguire un preciso protocollo di posa.

È bene soffermarci, per ultimo, sullo strato isolante, posto all’esterno dell’involucro edile. Tale strato isolante svolge, oltre alla funzione di ridurre le dispersioni termiche delle superfici opache, anche la funzione di PROTEGGERE le strutture dagli shock termici e quindi evitare o ridurre sensibilmente i danni che si provocano sulle strutture se esposte direttamente agli sbalzi di temperatura giornalieri e stagionali.

Mettere in “quiete termica” gli edifici a struttura in c.a. e tamponamento in laterizio, spesso soggetti a vistosi distacchi, e crepe tra parete in laterizio e struttura in c.a. rappresenta un plus incalcolabile per la vita degli edifici, particolarmente quelli del dopoguerra e quelli del “dopo legge 373”.

Esempio di shock termici su parete esposta ad ovest, prima e dopo cappotto

Esempio di shock termici su parete esposta ad ovest
La protezione del cappotto al manufatto su cui è applicato non è solo quella di natura termica, che resta comunque la principale e più importante protezione, ma il cappotto svolge anche una protezione dai gas inquinanti, dal deposito dello smog, dalle infiltrazioni d’acqua, dal gelo e disgelo e comunque da tutte quelle azioni che siamo abituati a vedere con azione disgregante sui manufatti edili.

VEDREMO SUCCESSIVAMENTE QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE LA SUPERFICIE ESTERNA DI UN CAPPOTTO (RASATURA ARMATA E FINITURA) PER ESSERE IN GRADO DI COSTITUIRE UNO SCUDO PROTETTIVO DURATURO E AFFIDABILE

IL FISSAGGIO MECCANICO

In un cappotto su edifici esistenti, il fissaggio meccanico delle lastre isolanti è fondamentale ed imprescindibile per una corretta affidabilità del sistema.
Come lavora il tassello e quale funzione svolge:

Come lavora il tassello di fissaggio del pannello isolante
Questo è lo schema delle forze che agiscono sul tassello:
B – Il peso del sistema, che per altro è supportato dallo strato collante che lavora a “taglio”
A – La forza di pressione esercitata dalla testa del tassello sul pannello isolante termico – si tratta di un effetto di AMMORSAMENTO che preme il pannello contro il supporto.

Attenzione: il tassello non viene impiegato per sostenere il peso del sistema – non deve lavorare a ”taglio”; il tassello lavora con forze assiali di fissaggio di elementi contro il supporto.

Si tratta di un’elevata pressione che crea un effetto attrito dell’isolante con la parete non consentendo allo strato isolante movimenti di ritiro e dilatazione dannosi alla corretta vita del cappotto, Questa forza, inoltre, contrasta l’azione depressiva che il vento esercita in alcune zone specifiche della facciata.

Ricordiamo l’APPENDICE B delle UNI 11715 -2018 Quantità dei Tasselli
da consultare per una corretta quantificazione dei tasselli da impiegare in facciata zona per zona

Premesso che queste azioni di ammorsamento si manifestano solo se il tassello è delle giuste dimensioni in ragione dello spessore dell’isolante, della tipologia del supporto e di una corretta posa, è chiaro che in un intervento su edificio esistente È NECESSARIA LA PRECISA INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI TASSELLO E UNA VERIFICA DEI SUOI VALORI DI STRAPPO.

Inoltre, è imprescindibile l’impiego di tasselli anche se si è eseguito un diffuso risanamento del supporto in quanto non si può avere certezza di costanza dei valori di aderenza su superfici esistenti.

caratteristiche del tassello di fissaggio
DA QUALI PARAMETRI È CARATTERIZZATO UN TASSELLOLa corretta lunghezza del tassello e la sua tipologia sono alla base di una perfetta tassellatura. COME SI CALCOLA LA LUNGHEZZA DI UN TASSELLO: per calcolarla occorre sommare la profondità di ancoraggio tipica del tassello e del tipo di supporto alla tolleranza di compensazione e allo spessore del pannello isolante termico.

A questi parametri vanno aggiunte le caratteristiche specifiche di ogni tipo di tassello che consentiranno di progettarne il tipo e la quantità secondo le varie zone di parete (vedi UNI 11715 appendici B e C), oltre alle dimensioni e alla tipologia di pannello isolante termico.

Solo a titolo di esempio, si riporta una specifica di un tassello tipo per cappotto:

tassello tipo per cappotto termico
Si tenga presente che nelle indicazioni delle UNI 11715 (Appendice B) si prendono come riferimento, per l’impiego corretto dei tasselli, valori di estrazione (CARICO) dei tasselli dal supporto alquanto bassi: 15/20 kg ovvero 0,20/0,15 KN.
Secondo un parere diffuso fra tecnici sarebbe opportuno non scendere sotto valori di carico almeno doppi.

Altra osservazione riguarda la dimensione della testa del tassello, la sua rigidità o scarsa deformabilità e la posizione sul pannello, al fine di evitare lo “sfilamento” del pannello (pull-through) attraverso la testa del tassello stesso.

Il problema non è specifico di pannelli rigidi, ma interessa in particolare i pannelli fibrosi che oltre a richiedere un aumento del diametro della testa dei tasselli con appositi piattelli, vogliono un posizionamento specifico dei tasselli, posizionandoli distanti dal bordo dei pannelli isolanti.

posizionamento specifico dei tasselli

Si demanda ad un’attenta lettura delle UNI 11715 il calcolo del vento, la tipologia di tassello e la quantità zona per zona. Resta evidente l’importanza di questo componente in particolare per la sua applicazione su edifici esistenti di notevole altezza o di superfici orizzontali su piani pilotis.

Per ultimo si vuole richiamare una grande attenzione alla posa in opera del tassello.

UN PAIO DI ERRORI ABBASTANZA RICORRENTI ED ABBASTANZA GRAVI

Primo errore: FORATURA

Il foro per il tassello va fatto di profondità superiore alla lunghezza del tassello, in modo che il tassello stesso possa infilarsi agevolmente. Il diametro del foro non deve essere superiore al diametro del gambo del tassello. Per materiali quali il laterizio, il cemento alleggerito, leca, tufo etc. non bisogna mai impiegare la percussione, onde evitare rotture del supporto.

Secondo errore: PERCUSSIONE DEL TASSELLO

Qualora il tassello sia a percussione e non ad avvitamento, il colpo sul puntale va dato per far espandere il tassello e, una volta che il puntale è del tutto inserito e il piattello è perfettamente in piano con il pannello isolante termico, non occorre assestare più alcun colpo di martello, che rischierebbe di frantumare il supporto nel punto in cui il tassello ha fatto presa, espandendosi e annullando la presa del tassello.

La conseguenza di questa errata manovra è quella di avere tasselli senza alcun valore di fissaggio (spesso bastano due dita per cavarli). In genere il posatore, per mascherare l’errore ripetuto, stucca il buco fatto nel pannello isolante riempiendolo di malta rasante, andando successivamente a compromettere l’omogeneità cromatica della parete

sequenza della corretta posa del tassello
Se si assesta un ulteriore colpo al tassello che ha fatto la sua presa all’interno del supporto si rischia fortemente di rompere il supporto nel punto dove il tassello ha fatto presa facendo affondare il tassello nel pannello isolante termico, senza più offrire resistenza ed azione di tenuta.

La sequenza è quella sotto illustrata: un danno non solo tecnico, ma anche estetico.

rottura della testa del tassello
Il tassello è anche caratterizzato da un coefficiente di conducibilità termica puntuale che si distingue in valore se il tassello è montato a “filo” esterno del pannello isolante o se è montato “incassato”.
tasselli certificati secondo normativa ETAG 0014
Oggi esistono tasselli certificati secondo normativa ETAG 0014 che, anche se non applicati a scomparsa, possono essere ritenuti a “taglio termico” e che influenzano minimamente le dispersioni attraverso il sistema cappotto. Sono tasselli all’interno dei quali è presente l’elemento di fissaggio in materiale poco disperdente o protetto con materiale isolante.

Per ultimo, è importante assicurarsi che in fase di posa i tasselli vengano inseriti in posizione corretta, secondo gli schemi accennati e soprattutto in corrispondenza dello strato di colla posto sotto il pannello isolante in modo che l’ammorsamento indotto dal tassello non crei avvallamenti esteticamente poco accettabili.

Rileggi i due capitoli precedenti:

Guida essenziale sul cappotto termico, la presentazione ufficiale
Guida essenziale sul cappotto termico, CAPITOLO 1 – I COMPONENTI DEL CAPPOTTO

NELLA PROSSIMA USCITA PARLEREMO DI RASANTE, RETE D’ARMATURA E FINITURA NEL RIVESTIMENTO A CAPPOTTO DEGLI EDIFICI.

NOTE DELL’AUTORE – Ing. Carlo Castoldi – Comitato Tecnico Scientifico di Rete IRENE, è stato membro della Commissione UNI per Cappotto e Pareti Ventilate e della Commissione Tecnica Cortexa (Consorzio per la diffusione della cultura del sistema cappotto).

 

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