Rete Irene sta terminando i lavori di riqualificazione di un condominio che presentava numerosi errori di posa del cappotto originale.
Il questo articolo raccontiamo il caso di Zibido San Giacomo: dal lungo percorso di diagnosi e rilievo alla cantierizzazione, per un edificio che otterrà un salto di 5 classi energetiche e una riduzione del fabbisogno del 64,71 %.
Il condominio di Via Mozart, 7-21 a Zibido San Giacomo è stato costruito a cavallo della fine degli anni ’90 ed i primi 2000. Si tratta di un edificio che si sviluppa in linea, con 4 piani fuori terra e 60 unità immobiliari residenziali. La struttura muraria è costituita da un solo paramento in laterizio e presentava originariamente un isolamento a cappotto dello spessore 5 cm.
Gli impianti sono di tipo autonomo sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia per l’uso di riscaldamento, con generatori tradizionali funzionanti a gas metano.
L’intervento di Rete Irene è stato chiesto nel 2018 perché erano presenti una serie di criticità chiaramente leggibili in facciata. È stato fatto uno studio accurato dell’involucro attraverso l’utilizzo di termocamere, riprese aeree ed indagini a campione che hanno accertato una serie di errori di posa del cappotto termico non eseguito a regola d’arte.
L’impresa affidataria Trivella S.r.l. insieme ad IVAS dopo la raccolta dei primi dati hanno deciso di fare un’ulteriore verifica con dei prelievi in facciata a campione, in posizione diametralmente opposta.
È stato rimosso 1 m² di cappotto per saggio: ciò ha confermato la situazione di degrado dedotta dalle prime diagnosi e ha permesso con un ulteriore grado di accuratezza di stabilire le fasi costruttive che si sono susseguite in relazione alla nascita delle problematiche.
Il cappotto termico era stato posizionato sulla muratura senza un intonaco di fondo, senza uno strato regolarizzatore e senza l’uso dei tasselli, la rete di armatura era stata posta direttamente a contatto con il pannello esterno senza quella resistenza necessaria al sistema a cappotto.
Non c’è stata nessuna accortezza in corrispondenza del raccordo con i serramenti, punti dove si sono creati discontinuità e la creazione di ponti termici.
I pannelli stessi non risultavano correttamente sfalsati se non addirittura per nulla sfalsati.
Tra superficie muraria e cappotto erano presenti delle camere d’aria di diversi centimetri, che al loro interno contenevano un habitat molto confortevole per insetti e ragni. Una situazione insalubre, che generava poco comfort abitativo.
Le conseguenze erano visibili ad occhio nudo, con il famoso effetto trapunta sulla facciata dove si vedevano tutti gli accostamenti dei pannelli inclusi i sormonti in verticale.
A seguito di un contenzioso, l’impresa costruttrice aveva tentato, ancora 20 anni fa circa, di rimediare con un intervento riparativo a base di iniezioni di schiume poliuretaniche, questa non si è formalmente distribuita dietro ai pannelli realizzando una struttura ramificata di camere d’aria. È nata una specie di rete capillare che ha ulteriormente alimentato l’habitat malsano con conseguente problemi di muffe all’interno dell’abitazione, ed in taluni casi ha veicolato le infiltrazioni.
Data la situazione è stata scartata l’idea di raddoppio del cappotto: uno stato di posa del manufatto esistente così errato ed instabile, e soprattutto una base importante da sanificare richiedono un intervento ex novo.
A ottobre 2020 è stata approvato con delibera assembleare l’intervento di riqualificazione energetica con un progetto che aveva diritto di accesso all’incentivo Superbonus 110. I lavori vengono iniziati nella primavera 2021 con la previsione di finire nell’autunno 2023.
L’intervento, attualmente nelle sue fasi finali, riguarda una superficie totale disperdente di 3.308,32 m2 con le seguenti lavorazioni:
- rimozione del vecchio cappotto
- pulizia accurata della superficie muraria
- nuovo sistema a cappotto ETICS con coibente in lastre di polistirene alla grafite da 14 cm per tutte le pareti perimetrali
- correzione di tutti i ponti termici, con particolare attenzione al raccordo con i serramenti
- il ponte termico dei balconi corretto mediante “incapsulamento” con risvolto pari a 8 cm di polistirene alla grafite all’intradosso solette balcone
- prolungamento dei davanzali esistenti con applicazione di soglie coibentate
- intonaco uniformante posto sul nuovo cappotto
- isolamento del primo solaio
- isolamento dell’ultimo solaio verso sottotetto.
- sostituzione dei vecchi serramenti con nuovi più performanti
- sostituzione del generatore di calore esistente con caldaia a condensazione istantanee ad alto rendimento con potenza utile pari a 20 kW
- adeguamento delle canne fumarie esistenti.
Dati dello Stato di Avanzamento Lavori 60% Salto di classe energetica da F ad A1 – 5 salti Riduzione del fabbisogno energetico 64,71 % Previsione dell’Energia totale risparmiata: 449.720 Kwh/anno |
Stiamo predisponendo una serie di articoli che spiegheranno, e documenteranno nel dettaglio, la serie di errori di posa del cappotto termico rilevati, con lo scopo di informare la filiera e contribuire alle buone pratiche di realizzazione di interventi di riqualificazione energetica.
Vedi la guida pratica al cappotto termico – capitolo 4 dove viene spiegata la posa del cappotto da manuale