In un contesto in cui la verità sul Superbonus 110% è spesso offuscata da narrazioni contraddittorie, emergono preoccupazioni significative: i cittadini sono realmente trattati come correi o addirittura truffatori nell’ambito di questo controverso incentivo statale?
Più volte ci siamo chiesti quanto sia corretto questo atteggiamento generalizzato e sensazionalistico che, con l’obiettivo di fare notizia, penalizza cittadini, imprese e professionisti che hanno agito onestamente e seguendo quanto deliberato dal Governo.
In questo articolo abbiamo chiesto qual è la verità sul superbonus all’avvocato Franco Casarano, Presidente Emerito di ASSOCOND CO.NA.F.I., Associazione Italiana Condomini.
“Migliaia di cittadini hanno utilizzato una legge dello Stato che consentiva loro di riqualificare energeticamente il proprio immobile: lo hanno fatto in applicazione di una legge approvata dal Parlamento italiano ed in coerenza con la normativa europea, che ci indica la necessità di azzerare le emissioni dell’intero parco immobiliare europeo entro il 2050.
In questo contesto, lo scenario della politica nostrana registra il protagonismo di personaggi che definiscono la legge del 110% come la più grande truffa della storia italiana. E’ ovvio che l’uso del termine truffa è un espediente da comizio, ma, per restare sullo stesso registro, la domanda corretta da porsi è: “chi è il truffatore e chi è il truffato”?
E’ il cittadino, colui che ha utilizzato un incentivo legittimo approvato dal Parlamento, il truffatore? È semplicemente scandaloso anche solo pensarlo. I cittadini che hanno usufruito del Superbonus 110% non sono correi di una truffa.
Come non lo sono imprese e professionisti del settore, che hanno cercato di lavorare onestamente e nel rispetto delle regole, adeguandosi alle continue correzioni normative in corsa, adattando la propria professione e pianificazione ad un quadro legislativo in continua evoluzione.
La verità sul Superbonus è che parliamo di una legge che ha subito in 2 anni e mezzo 39 modifiche. Ricordiamo che uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico è la certezza del diritto e le 39 modifiche all’incentivo 110% hanno gettato in realtà le famiglie e le imprese italiane in un contesto di assoluta incertezza del futuro, rendendole vittime di chi ha speculato sul mercato delle cessioni dei crediti d’imposta.
È il momento di concentrare gli sforzi politici e mediatici su una seria ed importante pianificazione per decarbonizzare il parco immobiliare italiano, abbandonare la polemica legata al Superbonus ampiamente sfruttata ed utilizzata nelle declinazioni meno opportune.
Il 12 marzo è stata formalmente approvata la Direttiva EPBD da parte del Parlamento Europeo, con un piano di riduzione progressivo delle emissioni climalteranti. Ora spetta ai singoli Stati membri adottare un piano di riduzione del consumo di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
ASSOCOND CO.NA.F.I. e Rete Irene hanno elaborato una proposta di Riordino dei Bonus Edilizi, basata sull’esperienza acquisita nel contesto edilizio nei numerosi anni di lavoro, e soprattutto negli ultimi 3 anni caratterizzati dal Superbonus.
È una proposta che basa il suo fondamento sul bilanciamento tra stimolo economico e sostenibilità finanziaria con l’obiettivo di fondare una politica stabile e ben calibrata per navigare le sfide attuali e assicurare benefici tangibili a tutti i livelli della società.
L’auspicio è quello di assistere le famiglie italiane e consentire loro la possibilità di investire sulla riqualificazione energetica del proprio immobile e sul futuro del Paese, senza subire campagne mediatiche offensive da parte di chi, tutto sommato, qualche responsabilità diretta ce l’ha”.
Ringraziando l’Avvocato Franco Casarano per il suo contributo, desideriamo aggiungere che la proposta di riordino dei bonus edilizi di ASSOCOND CO.NA.F.I. e Rete Irene è incentrata sulla volontà di ripristinare la fiducia nello Stato e nella sua tutela ai cittadini, perché la fiducia è un elemento fondante in una Repubblica Democratica.
Senza un piano di incentivi ben strutturato e la fiducia di cittadini, imprese e professionisti come possiamo ottemperare agli obiettivi europei? Come possiamo ridurre l’inquinamento, i problemi sanitari derivanti e la forte crisi climatica in atto?
Basta parlare di Superbonus. È ora di parlare di incentivi fiscali alla decarbonizzazione