Rete Irene ed ASSOCOND CO.NA.F.I. hanno elaborato una proposta di riordino dei bonus edilizi semplice e concisa perché abbiamo bisogno di case più efficienti, autonome energeticamente e resistenti in caso di evento sismico, ma anche di un ambiente più salubre e di un contesto più sicuro. L’obiettivo è quello di far convergere gli interessi privati con quelli della collettività.
PERCHÉ’ FARE UNA PROPOSTA DI RIORDINO
La situazione degli immobili residenziali
Abbiamo un patrimonio immobiliare altamente energivoro con il 75% degli edifici inefficiente che rappresentano il 40% del consumo finale di energia e il 36% delle emissioni di gas serra in atmosfera1.
Un territorio dove il consumo di suolo nel 2022 ha registrato una crescita repentina con il valore più elevato degli ultimi 11 anni: 2,4 mq di suolo perso ogni secondo, il 10,2% in più rispetto al 20212.
Un ambiente sempre più privo di risorse e poco sostenibile, sottoposto ad elevati rischi climatici che si scontra con un contesto sociale altamente in difficoltà: nel 2022 le famiglie italiane hanno subito un aumento del +49,9% per l’acquisto di energia, destinata al 60% per uso domestico e al 40% per trasporto privato3. Oltre 2,2 milioni di famiglie, corrispondenti all’8,5% del totale, hanno sofferto di povertà energetica4
A questo si somma una caratteristica peculiare della nostra Nazione: il 70,8% delle case è di proprietà: l’Italia è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari, responsabili della manutenzione e dell’efficienza del proprio edificio5.
La situazione degli operatori del settore
L’attivazione degli interventi di riqualificazione energetica e la relativa filiera collegata non possono contare unicamente sull’iniziativa e sulle capacità economiche-finanziarie dei privati per poter conseguire risultati concreti e tangibili.
Gli strascichi dei continui correttivi normativi, la sospensione della possibilità di trasferire i crediti fiscali (cessione e sconto in fattura), la fluttuazione dei prezzi delle materie prime e dei materiali lavorati sono tutti elementi che contribuiscono a corroborare il profilo di incertezza che si staglia sul prossimo futuro: per il 2024 è stata prevista una forte flessione degli investimenti di almeno il 25,8% nel rinnovo degli edifici residenziali6, Per il 2025, a legislazione vigente si profila una contrazione ancora più marcata e una sostanziale frenata rispetto al piano di ristrutturazione profilato nel PNIEC7.
Questa premessa è necessaria per rispondere alla domanda “perché fare una proposta di Riordino dei bonus edilizi”. Un riordino degli incentivi fiscali per riqualificare gli edifici residenziali è urgente perché abbiamo bisogno di:
- case più efficienti, autonome energeticamente e sicure dal rischio sismico
- più sicurezza energetica e contrasto della povertà energetica
- ristabilire un clima di rinnovata fiducia dei cittadini e degli operatori nell’affidabilità delle misure di sostegno pubblico
LA PROPOSTA DI RIORDINO DEI BONUS EDILIZI
Nel 2024 è urgente individuare strumenti di incentivazione fiscale in grado di sostenere il percorso a lungo termine verso la sostenibilità del parco edilizio nazionale.
Per questo, Rete Irene e ASSOCOND CO.NA.F.I. hanno elaborato una proposta congiunta di riordino degli incentivi destinati all’edilizia che punta alla creazione di un contesto fiscale e normativo stabile nel tempo, sostenibile per le finanze pubbliche e in grado sia di favorire il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico fissati a livello comunitario dalla direttiva UE “Case Green” sia di stimolare interventi per una riqualificazione edilizia più profonda.
L’OBIETTIVO DELLA PROPOSTA
Uno strumento di riordino dei bonus per l’edilizia semplice e conciso con l’obiettivo di far convergere gli interessi privati di autonomia energetica con gli interessi della collettività quali sicurezza, salubrità, contrasto alla povertà energetica, decoro, decarbonizzazione, superando l’attuale situazione di incertezza con le tensioni tra operatori, istituzioni e proprietari.
Una proposta per tutti: dal settore residenziale privato a quello pubblico, sia per migliorare l’efficienza energetica degli edifici sia per aumentare la sicurezza con l’adeguamento sismico.
OBIETTIVI DELLO STRUMENTO
- risparmiare energia, a beneficio sia dei consumatori sia della sicurezza energetica nazionale;
- raggiungere risultati ambientali (riduzione delle emissioni, penetrazione delle rinnovabili) e sociali (qualità della vita e dell’aria, possibilità di accesso anche per i redditi bassi, miglioramento sismico) tangibili e all’altezza dei target europei;
- supportare un settore ad elevato valore aggiunto che ha già dimostrato di poter avere un peso importante sul PIL grazie all’estensione e alla complessità della sua filiera;
- contenere gli oneri per lo Stato, a livello sia di costo delle misure sia di prevenzione delle frodi;
- assicurare stabilità agli operatori e ai proprietari, che hanno bisogno di intervenire in un quadro normativo prevedibile e non soggetto a continue e repentine revisioni.
I 4 PILASTRI DELLA PROPOSTA DI RIORDINO DEI BONUS EDILIZI
- Un approccio pluri-obiettivo, volto a incentivare contemporaneamente interventi diversi che possano soddisfare obiettivi diversi
- Privilegiare la qualità degli interventi, assicurando intensità di incentivo crescenti all’aumentare del numero di interventi simultanei e al migliorare dei risultati conseguiti;
- Subordinare la cessione del credito a criteri qualitativi particolarmente rigorosi, come ulteriore meccanismo di stimolo di interventi che sia realmente nell’interesse pubblico realizzare
- Applicare i controlli previsti dal DL Antifrode
Occorre pensare l’incentivo come un investimento pubblico su un settore che, attraverso imprese qualificate, può offrire un servizio importante ai proprietari di casa e, in generale, alle persone che vivono il “bene casa”: in questo modo, le risorse pubbliche saranno stanziate solo sugli interventi sui quali è effettivamente di interesse pubblico puntare, e che possano stimolare economie di filiera ed innovazione nella scelta di materiali e tecnologie.
L’APPROCCIO PLURI-OBIETTIVO
Lo strumento che Rete IRENE e ASSOCOND CO.NA.F.I. propongono si basa su almeno quattro ambiti di interventi, ciascuna corrispondente a un obiettivo da raggiungere per migliorare il patrimonio edilizio nazionale; essi sono stati individuati in:
- Rinnovamento energetico
- Miglioramento strutturale
- Fonti rinnovabili
- Raffrescamento estivo
La scelta di questi quattro ambiti di intervento estende il campo di interesse degli incentivi esistenti, i quali hanno avuto un’enfasi pressoché esclusiva sull’efficienza energetica invernale, laddove l’attenzione su altri obiettivi non meno importanti (quali la penetrazione delle FER, il raffrescamento estivo, la sicurezza sismica) è stata invece minore.
Inoltre prevedere un sistema unico e coerente di incentivazione, avente come fulcro uno strumento incrementale e strutturato per obiettivi, di fatto semplifica il panorama complessivo dei meccanismi di sostegno alla riqualificazione edilizia, creando un meccanismo omogeneo per sostenere interventi che, ad oggi, sono sostenuti da misure frammentate e stratificate.
Abbiamo una nuova sfida dove ci piacerebbe avere il contributo di tutti coloro che si vorranno unire a noi. Aiutaci a costruire il riordino dei bonus edilizi, partecipa al sondaggio, richiede 3 minuti.
FONTI
1 – Infographic – Fit for 55: making buildings in the EU greener
2- ISPRA – Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici
3 – MASE – La Situazione Energetica Nazionale nel 2022
4 – OIPE – Rapporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica 2023
5 – CENSIS – Gli italiani e la casa – 1° Rapporto Federproprietà-Censis
6 – CRESME – XXXV Rapporto congiunturale e previsionale
7 – PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E IL CLIMA