SALTO DI DUE CLASSI ENERGETICHE: TUTTO QUELLO CHE IL CONDÒMINO DEVE SAPERE

SALTO DI DUE CLASSI ENERGETICHE

Il salto di due classi energetiche è requisito indispensabile per accedere al Superbonus, ma come sapere prima dell’inizio dei lavori se il raggiungimento di tale obiettivo è certo

Con questo argomento Rete IRENE, inaugura una nuova rubrica a servizio dell’utente finale, dove verrà spiegato, con parole semplici, cogliendo tuttavia gli aspetti rilevanti, il Superbonus e i suoi meccanismi.

Iniziamo a parlare del requisito cardine del Superbonus espresso nell’articolo n. 119 della legge Rilancio, comma 3: “Ai fini dell’accesso alla detrazione, gli interventi[…] nel loro complesso, devono assicurare […] il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio”.

Come possono i condòmini capire se i progetti e i relativi preventivi dei lavori presentati all’assemblea condominiale rispondono alle richieste di legge? Lo Abbiamo chiesto al Termotecnico Daniele FrigerioCO Founder Diagnosi Condominiale Srl

 

PARTIAMO DALLE BASI: COSA SIGNIFICA “FARE UN SALTO DI DUE CLASSI ENERGETICHE” E PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?

La legislazione prevede che per accedere all’incentivo fiscale 110% è necessario che il complesso degli interventi trainanti e trainati su un edificio soddisfi il requisito del salto di almeno due classi energetiche, ma è bene spiegare fin da subito la distinzione tra interventi trainati sulle parti comuni e sulle parti private.

In un condominio, uno degli interventi trainanti riguarda l’isolamento delle parti comuni con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda, quindi parliamo di coibentare le facciate, le coperture o le superfici orizzontali dell’ultimo e primo piano riscaldato nella misura richiesta dalla legge. Altro intervento trainante è la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati per riscaldamento ed eventuale produzione ACS.

Sono trainati altri interventi di efficientamento energetico riguardanti elementi di pertinenza condominiale: impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, infrastrutture ricarica veicoli elettrici, così come gli interventi energetici che interessano gli appartamenti privati, quale ad esempio l’installazione di sistemi per la schermatura solare e la sostituzione di vecchi infissi con serramenti ad alta efficienza, sicuramente uno degli interventi più “ambiti” a livello privato.

Una delle richieste più frequenti che ci fanno i committenti è se la sostituzione dei serramenti nei singoli appartamenti possa concorrere al salto di due classi energetiche

La risposta è SI, ma come professionista lo sconsiglio fortemente.

È fondamentale che il salto delle due classi sia esclusivamente ottenuto dagli interventi sulle parti comuni degli edifici, la decisione va presa e deliberata dall’assemblea dei condòmini e non deve essere assolutamente vincolata alle azioni dei singoli proprietari. 

 

CI SONO INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE CHE GARANTISCONO IL PASSAGGIO?

Non a prescindere. Non esiste una formula magica, ovvio è che ci sono degli interventi che facilitano maggiormente il passaggio. Ad esempio, in un edificio costruito negli anni ‘60 in classe G, nel momento in cui si interviene coibentando la facciata con un sistema a cappotto e la copertura, generalmente si ottiene il salto delle due classi energetiche.

Stesso risultato si potrebbe ottenere anche in mancanza di isolamento termico delle superfici opache verticali, se l’intervento prevede la sostituzione della vecchia caldaia con un impianto ibrido, associando l’utilizzo di energie rinnovabili e la coibentazione dell’ultimo e primo piano riscaldato.

Si tratta di interventi che il più delle volte garantiscono il salto di due classi energetiche, ma tutto – è bene ribadirlo – dipende dalla struttura iniziale di ogni singolo edificio e dal suo fattore forma. Solo un’attenta analisi dello stato energetico iniziale e una corretta progettazione potranno garantire tale risultato.

È importante specificare ai condòmini che il Superbonus è un sistema di incentivazione nato per diminuire i consumi energetici degli edifici, responsabili nel nostro Paese di oltre il 40% dei consumi energetici nazionali e delle conseguenti emissioni inquinanti in ambiente.

Questo incentivo è un’occasione per ottenere la massima prestazione energetica dell’edificio di proprietà, è bene non limitarsi ai soli interventi che permettono il salto delle due classi energetiche, ma fare un progetto che includa tutte le lavorazioni per consegnare ai proprietari un intervento completo ed efficiente, che possa durare nel tempo.

Inoltre, bisogna far capire che con il Superbonus non basta fare un salto di due classi energetiche e, voilà, il gioco è fatto: bisogna rispettare tutti i parametri connessi ai singoli interventi che vengono applicati, la verifica di conformità urbanistica, valutare le normative locali, il contesto urbano e tutte le variabili annesse. 

Fondamentale è una verifica congiunta, che vada ad indagare ogni aspetto normativo, dal più evidente al cavillo più piccolo.

 

MA QUALI SONO LE INDAGINI CHE DETERMINANO LO STATO ENERGETICO ATTUALE DI UN EDIFICIO? 

Prima di operare su un edificio è fondamentale avere in mano ogni dato tecnico a riguardo: i dati di fabbrica, la documentazione tecnica degli impianti. Da qui, fondamentale è l’attività di sopralluogo, che deve essere svolta da personale qualificato e competente, non bisogna lasciare nulla al caso, onde evitare spiacevoli sorprese a lavori avviati.

 

Come sottolineato più volte anche da Rete IRENE nel corso degli ultimi mesi, il Superbonus ha sicuramente ampliato la normativa di riferimento, in alcuni casi complicandola, il professionista pertanto deve essere una persona perfettamente aggiornata in materia di normativa e competente dal punto di vista tecnico. 

Dirò di più: fondamentale, già in fase preliminare -di sopralluogo- è attivarsi per un lavoro di squadra, di rete perché i dati che noi tecnici richiediamo sono spesso in mano a figure chiave come quella dell’Amministratore o del Progettista, coordinarsi è un prerequisito fondamentale affinché tutto proceda al meglio senza complicanze in corso d’opera.

 

IL PROFESSIONISTA COME GARANTISCE CHE, A SEGUITO DELL’INTERVENTO, RISULTERÀ POI UN EFFETTIVO “SALTO DI DUE CLASSI”? LO FA PRIMA DI AVVIARE I LAVORI?

 L’intervento deve essere progettato proprio per garantire la sicurezza di, almeno, un salto di due classi energetiche. Tutto l’iter è, e deve essere, caratterizzato da controlli multipli da parte dell’ufficio tecnico adibito proprio alla verifica e validazione di tutti gli interventi che poi garantiranno la buona riuscita del progetto.

Per tale motivo noi, come progettisti, NON contempliamo le porzioni private nella prima fase iniziale: essendo di facoltà dei singoli, non dipendono da una decisione assembleare.

  

ALLO STATO ATTUALE NON SI SA COME ENEA PROCEDERÀ CON LE VERIFICHE, VOI PROFESSIONISTI COME VI ORIENTATE NELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI PER TUTELARE IL VOSTRO CLIENTE?

Le strade intraprese dal nostro studio sono due: rispettare la normativa vigente e tenere un margine di sicurezza. Cerchiamo sempre di andare oltre quello che ci chiede la normativa, in modo da essere certi di avere un edificio, a seguito dell’intervento, con prestazioni energetiche altamente performanti, che vadano oltre le richieste di legge.

ENEA ha sempre fatto controlli e nel momento in cui c’è il rispetto di ogni requisito normativo non possono esistere conseguenze negative.Ringraziamo Daniele Frigerio – CO Founder Diagnosi Condominiale srl – per aver collaborato alla rubrica “Bonus edilizia facile”.

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