LA POLITICA ENERGETICA ITALIANA CHE NON C’È

politica energetica

La politica energetica è la grande assente negli attuali programmi elettorali. La classe dirigente, totalmente impegnata nella gestione delle questioni di palazzo, sembra non dare importanza alle dinamiche geopolitiche che metteranno nei prossimi mesi l’Italia in posizione di estrema vulnerabilità.

I dibattiti elettorali sono quelli di 20 anni fa: totalmente decontestualizzati dalle esigenze attuali, sterili verso le urgenze climatiche con una totale assenza di una politica energetica. Assistiamo ad una campagna elettorale dai contenuti ampiamente superati e “muta” nei confronti dei problemi reali per i quali associazioni, tecnici e scienziati fanno richieste sempre più disperate.

Viviamo in piena emergenza energetica ed ambientale e quello che leggiamo nei programmi elettorali sono periodi generalisti. LA VERITA’ È CHE NON C’E’ UNA STRATEGIA.

Non ci servono slogan con argomenti che toccano le pensioni ed i tagli delle tasse, perché se il paese non elabora un programma pluriennale strutturato e stabile, non ci saranno più imprese, piccoli artigiani, panetterie, ristoranti, non ci sarà più lavoro. Ci serve una politica energetica e ambientale con investimenti volti a tagliare i fabbisogni, realizzare fonti rinnovabili e ridurre drasticamente le importazioni di combustibili fossili.

Smettiamola con articoli che parlano del “price cap”, il tetto al prezzo del gas, con la diffusione mediatica delle soluzioni più fantasiose come fare pagare l’extra costo del prezzo alla Russia, ipotesi inverosimile al momento.

Bisogna ragionare subito per il medio periodo con azioni strategiche su tutti i settori energivori, e per fare questo oltre ad esperti c’è bisogno di stabilità del quadro normativo e incentivante. Attualmente stiamo sprecando tempo prezioso e stiamo lentamente andando verso la soppressione di intere filiere.

La filiera della riqualificazione energetica degli edifici (fondamentale per ridurre i fabbisogni del vetusto patrimonio esistente) è stata fortemente penalizzata dal blocco della cessione del credito fiscale, con gli interventi Superbonus fermi da tanti mesi, troppi, con il rischio concreto di mandare in fallimento migliaia e migliaia di imprese in buone condizioni economiche ma in crisi di liquidità.

Ci siamo uniti al coro di professionisti, associazioni, accademici per spiegare quali sono i punti ostativi per un incentivo che ha un potenziale dimostrato di sviluppo economico e sostenibilità ambientale senza precedenti. L’ultimo studio “PRIMO BILANCIO SOCIALE E AMBIENTALE DEL SUPERBONUS 110%” di NOMISMA e ANCE EMILIA, spiega come dei 38,7 miliardi di euro finora investiti dallo Stato è stato generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro.

Peccato che questo meccanismo sia ancora bloccato e nonostante i continui appelli assistiamo al più totale mutismo da parte della politica, con operatori allo stremo e famiglie disperate per lavori a metà o mai iniziati, parliamo di persone colpevoli solo di essersi fidate delle istituzioni.

Come Rete IRENE abbiamo più volte proposto di collaborare portando il nostro contributo e l’esperienza maturata, insieme ai tanti professionisti che si impegnano quotidianamente per far valere le proprie istanze.

Ricordiamoci che una politica energetica capace di guardare ad uno sviluppo sostenibile è fondamentale per fermare i cambiamenti climatici, preservare l’ambiente e le condizioni atmosferiche dove poter continuare a vivere, perché i programmi politici attuali non contemplano neanche questa emergenza.

VEDI ARTICOLO “LA CRISI ENERGETICA DA UN PUNTO DI VISTA INTERESSATO MA OGGETTIVO

2 pensieri su “LA POLITICA ENERGETICA ITALIANA CHE NON C’È

  1. Carlo Castoldi dice:

    L’incoscienza colpevole dei politici ed il loro disinteresse ad entrare nei problemi per cercare strade risolutive è inqualificabile e anche sospetta .
    Inqualificabile per un atteggiamento che denota non solo disinteresse ma peggio : incapacità
    Sospetta perché pare non si voglia influire sui consumi per non intaccare il business delle Utilities in modo sistematico
    Speriamo che”non ci resti che piangere”

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