TUTTA LA VERITÀ SUL COSTO DEL SUPERBONUS

Il Costo del superbonus: tutta la verità

Un nuovo studio economico ridimensiona al netto il costo del Superbonus. Censis conferma, numeri alla mano, quello che già era stato evidenziato da precedenti report, dimostrando nuovamente che l’incentivo porta nelle casse pubbliche un bilancio nettamente positivo.

Governo nuovo ma uguali difficoltà di funzionamento per l’incentivo 110%, crediti fiscali ancora bloccati, nonostante l’evidenza di studi e rapporti confermi il flusso positivo di benefici che il superbonus porta al Paese sotto forma di valore economico, efficienza energetica, riduzione dei consumi e sostenibilità ambientale.

C’è qualcosa che francamente non torna nell’ostinazione da parte delle istituzioni di ostacolare questa misura, nonostante sia chiaro che il costo del Superbonus è compensato da un indotto economico e sociale che realizza un innegabile valore aggiunto per lo Stato. 

Il CENSIS ha pubblicato un nuovo studio a metà novembre che testimonia quanto asserito in precedenza da Luiss Business School, Centro Studi CNI, ANCE EMILIA e Nomisma e ANCE

La campagna denigratoria che continua ad attribuire al Superbonus “la più grande frode allo Stato” va avanti nonostante le evidenze e la dimostrazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che ne rappresenta solo il 3%.

Il Rapporto di ricerca del CENSIS “Ecobonus e Superbonus per la transizione energetica del Paese”, presentato a Roma il 16 Novembre stima che, nel periodo agosto 2020-ottobre 2022, i 55 miliardi di euro di investimenti certificati dall’Enea hanno attivato un valore della produzione di oltre 115 miliardi, grazie agli effetti diretti e indiretti sull’economia nazionale. Particolarmente rilevante anche l’impatto occupazionale che, solo nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2022, ha attivato 411.000 occupati diretti e altre 225.000 unità indirette. 

Verosimilmente si può asserire che una gran parte dell’incremento dell’10,4% delle entrate registrato dal MEF tra gennaio e settembre 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021 sia da attribuire ai lavori incentivati dal Superbonus. 

Le relazioni dei rappresentanti delle categorie intervenuti al convegno hanno rafforzato la richiesta di strutturare la misura incentivante in una politica industriale di lungo periodo. Nello specifico il Vice Presidente di ANCE Stefano Betti, ha motivato questa richiesta con l’importanza strategica del Superbonus per raggiungere la sostenibilità energetica ed ambientale del Paese, perché l’incentivo non è (come spesso viene descritto) una misura per le imprese, ma una misura determinante per raggiungere gli obiettivi Europei del 2030 e le imprese sono “lo strumento” affinché questi obiettivi siano concretizzati.

Infatti, in base a quanto documentato dal Rapporto Censis, si stima che la spesa di 55 miliardi di euro generi un risparmio di 11.700 Gwh/anno, corrispondenti a 1,1 miliardi di metri cubi di gas, pari al 40% del risparmio energetico che il Piano emergenziale di riduzione dei consumi del settore domestico si prefigge di realizzare nell’autunno-inverno 2022-2023 (2,7 miliardi di metri cubi di gas).

Costo del Superbonus compensato dal valore ambientale

Molto interessante è stato anche l’intervento di Marco Ribaldone, Presidente Assocond-Conafi, che ha portato il punto di vista di chi vive il condominio quotidianamente, con le difficoltà di rapportarsi con i condòmini e le lunghe tempistiche di gestione delle delibere. Questo per spiegare quale effetto recessivo potrà avere il passaggio dal Bonus 110% al 90% per i condomini, autori dei grandi consumi energetici correnti.

La richiesta comune e urgente degli intervenuti è stata quella di sbloccare al più presto i cassetti fiscali che hanno pesantemente penalizzato un’intera filiera. In particolare Stefano Crestini, Presidente Anaepa, Confartigianato Edilizia, ha invitato il nuovo Governo a metter le imprese nelle condizioni di lavorare, facendo concentrare il sistema giudiziario solo su chi ha commesso volontariamente il dolo.

La filiera è stremata, i professionisti sfiniti e, cosa peggiore, i condomini profondamente delusi e poco motivati a rendere più efficienti le proprie case.

“Se si vuole ristabilire un clima di confronto sereno bisogna smettere di fare una comunicazione distorta dalla realtà: basta parlare di costi e di buchi, che alimentano le polemiche e le divisioni sociali.” – Dichiara Virginio Trivella, Coordinatore del comitato tecnico e scientifico di Rete IRENE – “Occorre riconoscere al superbonus i meriti del contributo alla ripresa economica ed esporre correttamente i dati sul suo reale costo e sui benefici prodotti.”

Ricordiamoci che la Cop 27 ha ribadito la gravità dello stato in cui versa il clima che negli ultimi 8 anni è stato il più caldo di sempre, con uno stato di cambiamento che si sta’ avvicinando a d un punto di non ritorno. Il monito del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato quello di cooperare in Patto di Solidarietà Climatica altrimenti sarà un “suicidio collettivo”.

 A dispetto di ciò, il nuovo Governo sembra aver intrapreso una strada in una direzione diversa.

“Invece di sputtanare il Superbonus con argomenti demagogici, occorre ingegnarsi a trovare altre soluzioni simili per tirarci fuori dalla stagnazione in cui la crisi e la guerra ci stanno cacciando” (Giuliano Ferrara). 

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